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l'intervista
01 Ottobre 2025
Mister Marco Bernardini, condottiero del Trastevere (©De Cesaris)
Sorpresa? È ancora troppo presto per dirlo. Certamente la partenza del Trastevere è sotto gli occhi di tutti: i rionali sono primi a pari merito con la Scafatese, forte soprattutto delle tre vittorie consecutive con Budoni, Montespaccato e Real Monterotondo. Un momento magico, caratterizzato da un progetto fatto di continuità, nel quale vede in Marco Bernardini il proprio gestore. Il tecnico, sedutosi sulla panchina amaranto lo scorso anno, inquadra quello che è il percorso fatto dai suoi, nella speranza di eguagliare o superare i 44 punti della scorsa stagione.
Mister, una partenza incredibile. Se lo aspettava?
"È una squadra molto giovane e che sta continuando un lavoro cominciato lo scorso anno. In un campionato in cui si cambia tanto questo è un vantaggio. Devo ammettere che la speranza di un avvio positivo l'avevamo, ma non così: tenendo in conto il calendario, partire così era impronosticabile, ma se andiamo a vedere le singole partite tutto questo lo abbiamo meritato".
Con il Real Monterotondo è arrivata la terza vittoria di fila. Che partita è stata?
"È stata una partita difficile, contro una squadra che veniva da un momento più che positivo. Siamo stati bravi, approcciando benissimo. L'abbiamo preparata in maniera giusta, nonostante la settimana pienissima con tre impegni e con tutte le difficoltà del caso. Abbiamo fatto 35 minuti di alto livello, poi chiaramente subentra la stanchezza: Scaffidi è uscito per infortunio, ci siamo abbassati un pochettino e, malgrado ciò, abbiamo avuto la capacità di soffrire. Vero che loro sono rimasti in 10 e, quando non hai niente da perdere, le energie triplicano, noi lo sappiamo benissimo. I ragazzi sono stati bravissimi nella gestione".
E nonostante il triplo impegno siete riusciti a vincerle tutte...
"Pagano anche i due pareggi secondo me, i quali hanno dato una sicurezza e una consapevolezza che neanche noi sapevamo di avere. Chiaramente quello ti da una spinta che porta a compiere un salto di qualità. Per me la cartina tornasole è la partita di Monterotondo: quando hai tutto da perdere e nulla da guadagnare, e hai la capacità di gestire da squadra matura nonostante siamo giovani, sicuramente è un vanto".
Ti godi il primo posto o non ci pensi?
"La classifica va vista in maniera intelligente. Ho detto ai ragazzi che da questo momento in poi non dobbiamo vederla più, almeno fino a quando non raggiungiamo i 44 punti (punteggio della scorsa stagione, ndr). L'obiettivo è viverla giornata per giornata".
In squadra sono presenti giocatori di esperienza, importanti per questa categoria. Su tutti c'è Lorusso, autore già di 4 reti in campionato.
"Lorusso è una fortuna averlo. Si è presentato l'anno scorso come uno dei giocatori in attività con più reti in Serie D e si è ritrovato a rapportarsi con un allenatore che ha fatto solo settore giovanile. È un ragazzo con un umiltà e con un rispetto fuori dal normale. Al netto dei risultati, è una grande soddisfazione avere in rosa un gruppo che si mette a disposizione e non parlo solo di lui: anche i vari Massimo, Angelilli, Crescenzo, Giordani, insomma i nostri 'grandi' si sono posti in maniera incredibile".
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Anche i giovani non sono male...
"Ho la fortuna di lavorare in una squadra che fa del settore giovanile la propria forza. I ragazzi vengono costruiti per affrontare un certo tipo di percorso. Certo, poi si paga lo scotto dell'esperienza nel rapportarsi con giocatori che lo fanno di mestiere".
Si è creato il giusto mix insomma.
"Questo non è un caso. Abbiamo un direttore sportivo che è un fuoriclasse. Del lavoro di Riccardo Solaroli se ne parla pochissimo e secondo me ne va riconosciuto il merito".
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