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l'intervista
15 Giugno 2016
Aprilia (foto ©fuoriareaweb.it)
Una stagione ricca emozioni per l'Aprilia. Prima il girone di ferro, poi il cambio di allenatore ed infine la salvezza raggiunta alla penultima giornata. Probabilmente tutti ne avrebbero fatto volentieri a meno, ma il bello del calcio è anche questo. Anche per mister Giovanni Russo, guida tecnica per le ultime 7 partite dei classe 2002, è stata una stagione particolare, iniziata con gli Allievi Regionali e conclusa con ragazzi di 3 anni più giovani. Insomma, da queste parti non si sono certo annoiati...
Mister Russo i suoi tanti anni di esperienza hanno facilitato il suo ambientamento alla situazione che si è venuta a creare quest’anno, o anche per lei ci sono state delle difficoltà? "Questo per me è il 30° anno da allenatore, quindi l’esperienza di certo ha aiutato. Una ventina di anni fa, quando ero responsabile della Juniores del Campo di Carne, mi fu affidata anche la squadra dei Giovanissimi dopo l’esonero del tecnico. Lo scorso anno, qui ad Aprilia, oltre agli Allievi ad un certo punto mi è stato chiesto di prendere anche la Juniores: mi sono trovato in una situazione che mi vedeva in panchina sia il sabato che la domenica, magari con cento chilometri da fare per andare dalla prima alla seconda partita. La situazione di quest’anno non era una novità per me, anche se qualche difficoltà l’ho incontrata. Solitamente cerco di tenermi informato su tutte le squadre della società in cui mi trovo, ma trovarsi a stretto contatto con i ragazzi è tutt’altra cosa. Un periodo di ambientamento è da mettere in conto, ma poi le cose sono andate nel verso giusto".
All’inizio della sua avventura con i classe 2002 lei aveva parlato di una scossa a livello mentale da dare ai giocatori, visto che sulla qualità dell’organico si era detto soddisfatto. Come hanno reagito ragazzi così giovani al cambio di guida tecnica? La fortuna è stata di avere avuto un debutto positivo. Se il nuovo tecnico propone un lavoro che alla prima uscita non porta frutto, allora le cose si complicano. Invece il mio esordio, in casa con la Vigor Perconti, fu positivo: sconfitta di misura e immeritata, ma abbiamo quasi azzerato una differenza che all’andata mise un margine ampio tra noi e loro. Le successive due vittorie consecutive hanno rialzato definitivamente il morale dei ragazzi, inevitabilmente compromesso dopo una serie di risultati molto negativi.
Che impressione ha avuto del girone in cui avete giocato? "Ho messo i ragazzi sotto torchio, li ho fatti lavorare tanto, davvero a ritmi altissimi chiedendo loro il massimo impegno. Ciononostante, il divario tecnico e fisico contro le squadre di vertice è stato davvero ampio. Nelle ultime partite, con alcune squadre ormai fuori dalla lotta per la vittoria ma di grande spessore, siamo riusciti a comandare le sfide, giocare partite davvero ottime ma senza portare a casa punti. Ciò vuol dire che la differenza c’è, alla lunga viene fuori la loro qualità di ragazzi attentamente selezionati rispetto a dei pari età che si impegnano davvero tantissimo, ma senza riuscire a chiudere il gap"
Che esperienza si porteranno dietro, secondo lei, questi ragazzi? "In annate come queste bisogna essere più psicologi che allenatori. Le gare che finiscono con divari ampi possono demotivare i ragazzi, compromettendo anche la preparazione delle gare alla loro portata. Ma sono convinto che se il prossimo anno si dovessero trovare in un girone simile, i ragazzi potrebbero condurre un tipo di campionato diverso. Già nelle sette partite in cui li ho guidati io ho visto dei cambiamenti ed una buona crescita, quindi immagino che anche il percorso intrapreso con mister Stefano Cappiello li abbia portati a migliorarsi rispetto ad inizio campionato. Il prossimo anno, chiunque verrà scelto dalla società per guidare questi ragazzi, troverà un gruppo solido e molto motivato. Certamente andrà fatto qualche aggiustamento per alzare l’asticella e completare numericamente la rosa, ma la squadra del prossimo anno sarà pronta per affrontare il campionato nel migliore dei modi".
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