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l'intervista

Ladispoli, il punto di La Pietra: "Felice dei confermati"

Il direttore sportivo illustra le ambizioni del club rossoblu: "Vogliamo tornare ad essere protagonisti"

12 Luglio 2016

Ladispoli Foto: Del Gobbo

Ladispoli Foto: Del Gobbo

Ladispoli Foto: Del Gobbo

In casa Ladispoli sono giorni frenetici. La società rossoblu sta programmando la stagione 2016/2017 e tra conferme e nuovi arrivi inizia a delinearsi la situazione. L'obiettivo per il prossimo anno è uno: tornare protagonisti. “Stiamo lavorando molto – conferma il direttore sportivo, Gioacchino La Pietra – Però a differenza di molte società che sponsorizzano nuovi acquisti noi ci teniamo ad affermare che siamo fieri dei giocatori che siamo riusciti a confermare. Con Allievi e Giovanissimi puntiamo in alto, nella prossima stagione vogliamo fare bene”. Adesso è il momento di costruire i nuovi gruppi, ma la società rossoblu ha le idee chiare: “A nostro parere si sta andando verso la direzione sbagliata – continua La Pietra – Il nostro obiettivo è quello di tornare a formare giocatori partendo dalla scuola calcio. Poi, ovviamente, anche noi abbiamo concluso delle operazioni di mercato. Tuttavia abbiamo deciso di non stravolgere i gruppi. I nostri confermati sono la gioia più grande”. Abbiamo chiesto poi al direttore sportivo la situazione sull'agonistica e sulla scuola calcio: “Voglio ringraziare Mauro Marinelli per l'eredità che ci ha lasciato – dichiara Gioacchino La Pietra - Il nostro settore giovanile è senza dubbio competitivo. Questo grazie anche al grande lavoro di Pietro Bosco che, nonostante l'accordo per la prima squadra, si è messo a disposizione e ha accompagnato i 2001 nella straordinaria cavalcata al Beppe Viola. Bosco è senza dubbio un punto di riferimento per tutto il settore giovanile. Per quanto riguarda il settore di base, invece, c'è da lavorare, ma sto dando veramente il massimo e sono certo che riusciremo a tornare su buoni livelli grazie all'apporto di istruttori come Michele Micheli (che seguirà anche gli Allievi Elite ndr) e al Coerver Coaching. Ma siamo soltanto all'inizio. Come si dice in questi casi: lavoro, lavoro e ancora lavoro”.

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