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DOPO GARA

Dolente coccola il suo Ladispoli: "Che impresa!"

Il tecnico rossoblù valorizza la prestazione dei suoi ragazzi, che hanno strappato un pari all'armata Urbetevere

30 Ottobre 2017

Dolente trascina il Ladispoli,  fotoLori

Dolente trascina il Ladispoli, fotoLori

Dolente trascina il Ladispoli,  fotoLori

Una prima parte di stagione davvero sorprendente per il Ladispoli di mister Claudio Dolente, che nell'ultimo sabato di campionato è riuscito a compiere l'ennesima impresa sportiva. Perche di questo si tratta: un'impresa. Fino al calcio d'inizio della sfida contro l'Urbetevere infatti, nessuno avrebbe mai dubitato delle possibilità gialloblù sul campo della compagine tirrenica. Eppure il collettivo di casa è riuscito a dimostrare ancora una volta tutto il carattere che lo contraddistingue dalla prima giornata. Un pareggio che ha un sapore davvero particolare per il tecnico del Ladispoli: “Un risultato non da poco! Siamo riusciti a fare una gara ordinata chiudendo tutte le loro principali fonti di gioco. Sono riusciti a segnarci due volte su tre da palle inattive, mentre per noi addirittura l'ultima rete è arrivata dalla manovra. Questo vuol dire che abbiamo svolto un gran lavoro in campo. Ci siamo giocati la nostra partita nonostante ci sia una differenza evidente e innegabile tra le due squadre. Loro credo che siano venuti qui a Ladispoli per prendersi la vittoria, non penso che ci abbiano regalato nulla. Forse hanno giocato sottotono, ma non li conoscevo quindi non posso giudicare a pieno l'Urbetevere. Sicuramente ho visto una squadra fuori misura.”


Una soddisfazione che non deve però cambiare le prospettive del Ladispoli: “La salvezza rimane l'obiettivo. Non possiamo pretendere da questi ragazzi così giovani di avere la stessa continuità di prestazioni e concentrazione in campo per tutte le partite. La precedente gara di campionato contro la Lupa Roma infatti è stata la dimostrazione. Può succedere che il gruppo perda concentrazione. Oggi sono stati molto bravi e non li ho mai visti in sofferenza contro un collettivo come questo.”

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