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L'intervista

Tor Tre Teste, Alfonsi: "Girone da non sottovalutare"

Il tecnico dei rossoblù, alla vigilia dell'esordio con l'Accademia Frosinone, dice la sua sul suo gruppo e sul raggruppamento

14 Settembre 2018

Gianluca Alfonsi

Gianluca Alfonsi

Gianluca Alfonsi

Esordio fra le mura amiche, domani, per Gianluca Alfonsi e la sua Tor Tre Teste, impegnati nel primo confronto stagionale con i classe 2006 dell'Accademia Frosinone. Un inizio che non dovrebbe rivelarsi proibitivo per i rossoblù che, tuttavia, dovranno avere la maturità di non sottovalutare i giovani avversari, cresciuti, in ogni caso, all'interno di un contesto di qualità professionistica. Terminata la preparazione precampionato, così si pronuncia sui sui ragazzi Gianluca Alfonsi. "Si tratta di un gruppo ben puntellato, la società ha fatto un grande lavoro secondo me. Si tratta di una squadra che forse ha meno individuali punte di eccellenza, rispetto a quella dello scorso anno, ma che, nel complesso è livellata verso l'alto. Una rosa omogenea, di gran qualità che mi ha già dimostrato di avere una buona predisposizione nei confronti del lavoro." Tra i vari reparti, è quello difensivo a vedere più volti nuovi. "Fraraccio e Giannetto dalla Roma, Salvati, Marzorati, Saccone e Galia, sì. Poi a centrocampo sono arrivati DeWitt  e Coratella, mentre in attacco Floro e Milia. Tanti rinforzi, tutti bravi devo dire: in difesa in particolare si è intervenuto su un reparto numericamente limitato in modo molto efficace." Nel girone non ci sono moltissime big, ma Alfonsi non lo sottovaluta. "Non vorrei definirlo come girone semplice così, alla leggera. Il fatto che non siano numerose le realtà blasonate non significa che sarà una passeggiata: dall'altra parte, nel raggruppamento A, se perdi punti per strada puoi sperare di recuperarli nel corso della stagione. Di qua, se sbagli negli scontri diretti, probabilmente faticherai di più a recuperare. Pertanto, attenzione a non sottovalutare il nostro girone." Domani c'è l'Accademia Frosinone, chiediamo ad Alfonsi se teme che i suoi si adagino prima del tempo. "Mi auguro di no, anche perché l'approccio alle partite è un concetto su cui ho insistito molto in questa preparazione. Dobbiamo guardare noi stessi e nient'altro."


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