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Limite al numero dei sotto età: risvolti pratici della norma

Analizziamo una possibile conseguenza della nuova norma in merito ai giocatori classe 2006 nel torneo Under 14

Nel comunicato N. 1 emanato dal CR Lazio si legge nel paragrafo 8/B, in riferimento al torneo Under 14: "Alle gare del torneo Under 14 […]  possono partecipare tutti i calciatori […] nati nell'anno 2005. È altresì consentito l'impiego di massimo 5 calciatori nati nel 2006  che abbiano anagraficamente compiuto il 12° anno di età."

Un limite, dunque, è stato fissato per il numero di ragazzi sotto età impiegabili nelle partite del primo campionato di agonistica. Una soluzione che serviva, richiesta a gran voce e che, finalmente, eviterà i soliti problemi da finale di stagione. Non sarà infatti più possibile ora accusarsi vicendevolmente di aver fatto giocare appositamente, con congnizione di causa, ragazzi più piccoli per "scansarsi" o, quantomeno, per indifferenza nei confronti di una parcondicio, di una parità di condizioni, del campionato. (Quante volte si assiste ad allarmismi, ad esclamazioni del tipo: "Campionato falsato!"?) Da questa stagione massimo cinque ragazzi in campo potranno essere di un anno più piccoli, garantendo così, in teoria, l'impiego di una squadra tendenzialmente corrispondente ai valori espressi dalla stessa nel corso del suo campionato. Farà eccezione solo l'Accademia Frosinone, che invece possiede tutta la squadra, com'è consuetudine per lei, costituita da ragazzi sotto età (gli è stata concessa, naturalmente, una deroga in tal senso). Potremo dunque aspettarci un finale di stagione più tranquillo quest'anno? Un finale di stagione privo di accuse e strascichi, tanto da portare a vere e proprie allusioni velenose più o meno velate? Non possiamo dirlo ora (anche perché si potrebbero pur sempre schierare delle "seconde linee", secondo il punto di vista di un ipotetico accusatore). Quel che è certo, però, è che almeno si elimina parte di un dubbio. Una società, infatti, può pure decidere con grande trasparenza e onestà intellettuale di schierare, una volta ottenuto in anticipo l'obiettivo inizialmente pianificato (una tranquilla salvezza magari), tutti i ragazzi più piccoli di un anno, con l'obiettivo di fargli fare un po' esperienza nell'agonistica con i più grandi prima della preparazione estiva. Non ci sarebbe nulla di male in questo. Ma se coloro che sono ancora impelagati nel pieno della lotta per non retrocedere, dopo aver magari faticato e perduto contro una squadra, gridassero allo scandalo, quando una loro diretta rivale stravince contro quella stessa squadra, perché quest'ultima ha schierato non i soliti, bensì un gruppo sotto età? Dunque? Chi sbaglia? Nessuno sulla carta, ma una cosa è sempre stata certa. Si percepiva, si sentiva l'odore proprio, di una 'leggerezza' del regolamento. Questo è quel che conta, al di là delle ragioni degli uni e degli altri, tutte equamente, secondo i diversi punti di vista, valide. E ora, con questa novità introdotta, possiamo sperare in un dubbio e forse, in un motivo di diatriba da tribune, in meno.

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