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Ponte di Nona, Rivetta: "La tecnica conta, ma tutto il resto manca"

Emanuele Giorgio Harelimana

Luca Rivetta, allenatore del Ponte di Nona, ci ha parlato delle sue sensazioni in questo momento di caos che stiamo attraversando, facendo il punto anche sulla società e sui ragazzi con cui lavora: “Al Ponte di Nona mi trovo benissimo, augurerei a tutti di lavorare in questa società, abbiamo un presidente e un direttore che ci fanno sentire a nostro agio. Abbiamo iniziato bene il campionato, ma ora dobbiamo solamente aspettare che si possa ripartire e farci trovare pronti. I ragazzi hanno voglia di giocare, il tipo di allenamenti che si fanno oggi sono buoni per la tecnica, ma tutto il resto manca”. Ancora sugli allenamenti individuali: “Ho fatto il settore giovanile del Milan e dell’Inter, dove ci facevano lavorare solo in analitico, e devo dire che sotto l’aspetto tecnico pagava molto, quando giocavo in Serie C infatti non sbagliavo quasi mai con la palla tra i piedi, quindi penso che il gesto tecnico vada sempre curato”. Rivetta oltre ad essere allenatore lavora anche nel campo della sanità, quindi sta vivendo la situazione Covid da una prospettiva diversa: “Essendo infermiere sto sentendo la cosa in modo particolare, fortunatamente non sono in reparto come ero nella prima fase, ora faccio le vaccinazioni ai bambini, quindi con le dovute misure può considerarsi assolutamente una situazione più leggera, e spero che il nuovo vaccino possa aiutare a migliorare le nostre condizioni”. A proposito di vaccini, si discute spesso sulla necessita o meno di questi per tornare a giocare: “Mi auguro che il campionato possa ripartire l’anno prossimo, ma credo che il vaccino sia essenziale. Ad ogni modo speriamo di uscirne, questa situazione viene sottovalutata da chi non la vive da vicino, ma poi spesso si cambia opinione quando ci si accorge veramente di cosa si tratta”.
 
 
 

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