Spes Artiglio, Scaccia: “Importante salvarsi, ma priorità alla crescita dei ragazzi”

La Spes Artiglio ha rialzato la testa rilanciandosi nella lotta alla salvezza diretta grazie al successo nello scontro diretto interno con la Cynthialbalonga, valso l’accesso nella nostra Top5+1 di giornata al mister Mauro Scaccia: “Sono molto contento per questo piccolo riconoscimento ma ci tengo a fare i complimenti anche ai nostri avversari. I miei ragazzi sono stati bravi a compattarsi dopo un ultimo periodo piuttosto difficile specialmente a livello di risultati. Eravamo già riusciti ad interrompere la serie negativa con l’ottimo pareggio di Ostia ma ciò che non è mai mancato è l’impegno del mio gruppo. Loro hanno sempre il giusto atteggiamento in campo ma spesso non siamo riusciti a raccogliere quanto avremmo meritato. In questo campionato ogni partita è ostica e se fallisci le tue occasioni torni a casa senza punti. Quest’anno anno abbiamo spesso perso nelle fasi conclusive della partita e domenica si vedeva che volevamo centrare il risultato”. A 210’ dal termine della regular season, i nerazzurri hanno una sola lunghezza di ritardo rispetto al nono posto, occupato momentaneamente da Fondi e Lepanto Marino, e credono di poter evitare i playout, nonostante per il tecnico ci siano altre priorità: “Siamo capitati nel girone più duro, ma questa non dev’essere un alibi. Allenare queste categorie, per me, significa dare maggior importanza allo sviluppo e alla crescita dei singoli ragazzi, ed in questo vedo una squadra trasformata. Spesso si ragiona troppo sui risultati, anche se è giusto avere degli obiettivi di classifica. Da qui alla fine ci aspettano tre partite complicatissime, lo stesso Club Olimpico Romano, che affronteremo alla prossima, avrebbe meritato più punti per la qualità che hanno mostrato. Anche l’Aprilia, che è ultima, ha dimostrato di avere una precisa idea di gioco e certamente non ci renderà la vita facile. Noi daremo il massimo per fare più punti possibile sperando che siano sufficienti per mantenere la categoria”.