Il saluto di Buttaroni alla Fonte Meravigliosa: "Un'esperienza bellissima"

Si separano le strade tra la Fonte Meravigliosa e Giacomo Buttaroni, tecnico dei classe 2008. L'allenatore, dopo tanti anni di permanenza in gialloblù, affida ad una commovente lettera il suo saluto a quella che è stata per lui come una seconda casa. Qui di seguito la lettera integrale scritta dal mister.

Grazie Fonte Meravigliosa, grazie ai presidenti Mauro Neri, Marco Varusio e Massimo Mariani. Grazie al direttore Riccardo Neri, al Responsabile Edoardo e al direttore Fratangeli. Grazie a tutte le persone che girano all’interno del centro sportivo, dal magazziniere Ibra, il quale mi mancherà tantissimo, al segretario Fabio, passando per i ragazzi del bar. Grazie a tutte le persone che si sono susseguite nel tempo (dirigenti, allenatori, preparatori e collaboratori) grazie a tutte le famiglie che nel corso di questi anni hanno fatto parte di questa famiglia, grazie a tutti i giocatori, ma soprattutto grazie a tutti i miei giocatori nel corso di questi anni, grazie ai 2008 una famiglia più che un gruppo. Grazie al mio staff composto da persone d’oro come Massimo Menturli, Massimiliano Caristi, Lorenzo Fabiani, Marco del Vecchio e Claudio Modesti. Grazie al mio amico Daniele Alcini con il quale per sei bellissimi anni ho condiviso il campo. È stata un’esperienza bellissima, mi sono sentito a casa sin dal primo giorno in una società che per professionalità e serenità con la quale puoi lavorare, non ha eguali. Grazie Fonte perché mi hai permesso di crescere e maturare. Per me Fonte Meravigliosa sarà sempre casa, l’ho scelta come quartiere nel quale vivere, l’ho scelta come famiglia e tale rimarrà per sempre. Una società in forte crescita che negli ultimi anni è riuscita a raggiungere il massimo del campionato regionale in tutte le categorie élite, che ha un centro sportivo all’avanguardia con uno dei campi più belli e suggestivi di Roma. Non è un addio, ma un arrivederci e soprattutto é un ringraziamento per come sono stato trattato negli anni qui. Grazie, mister Buttaroni.