L'Intervista
Saxa Flaminia Labaro, Fabio De Rubeis: "Fiducia nei nostri mezzi"
Il tecnico ripercorre il cammino che ha portato la sua squadra al trionfo in campionato
La macchina perfetta chiamata Saxa Flaminia Labaro è partita in quarta e ha superato la linea del traguardo prima delle altre squadre laureandosi campione provinciale. Grandioso il percorso dei ragazzi di mister Fabio De Rubeis che hanno dimostrato di essere un grande gruppo. Queste le sue parole: "Innanzitutto, ci tengo a precisare che il merito di questo successo non è solo mio, ma va condiviso con il mio amico Fabio Desideri, con cui ho portato avanti il percorso triennale di questo magnifico gruppo, e naturalmente con i ragazzi, i veri protagonisti. Eravamo consapevoli del nostro potenziale e della possibilità di lottare per il titolo; questa fiducia ci ha dato la forza di credere fino in fondo nel nostro obiettivo. L’ACR è stata un’avversaria tenace che non ha mai mollato e, alla fine, il fattore determinante sono state proprio le zero sconfitte nel nostro ruolino di marcia. Il nostro è stato un percorso costante, anche se segnato da qualche pareggio di troppo rispetto al gioco che abbiamo espresso. Paradossalmente, il punto decisivo è arrivato nella nostra prestazione forse meno brillante, quella sul campo del Rignano Flaminio: quel pareggio ci ha permesso di mantenere il vantaggio, poiché proprio lì l’ACR aveva perso 2-1. Il Saxa non vinceva un campionato da ben 23 anni e nel settore giovanile l’attesa durava da quasi 25. Anche allora, l’allenatore ero io. Sono trent’anni che alleno in questa società, di cui sono anche Vice Presidente, e riportare in alto i colori della famiglia Massaroni, che mi ha accolto come un quarto figlio, è un’emozione indescrivibile. La festa con i fuochi d’artificio, organizzata la domenica successiva, testimonia l’importanza di un simile risultato per una piccola realtà come la nostra". La miglior difesa è l’attacco, ma il miglior attacco è una difesa solida. Solo 11 sono stati i gol subiti dai biancoblù che hanno fatto della propria retroguardia un punto di forza: "Il dato degli 11 gol subiti è certamente un nostro punto d’orgoglio ma la nostra vera forza è stata il collettivo, l’equilibrio tra i reparti. Nel calcio di oggi, i successi si costruiscono insieme: una difesa, per quanto solida, non può raggiungere certi risultati senza il filtro del centrocampo e il sacrificio degli attaccanti in fase di non possesso. Per il resto ci tenevo a ringraziare mia mamma e mia nonna (che non c’è più), due mie amiche: Teresa e Annamaria scomparse da poco e non per ultimi i miei cuccioli".
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