L'intervista

Giulitti: "Cerco un progetto per lavorare serenamente e con ambizione"

L'ex tecnico della Longarina parla con affetto del club lidense e si dice pronto per una nuova avventura

07 Novembre 2025

Giulitti: "Cerco un progetto per lavorare serenamente e con ambizione"

Gianluca Giulitti, ex tecnico dei classe 2011 della Longarina (Foto ©Gubbiotti)

Quando è passato ormai quasi un mese, Gianluca Giulitti parla della sua separazione dalla Longarina. Una scelta arrivata di comune accordo tra l'ex tecnico dell'Under 15 e la società che, come confermano proprio le sue parole, si sono lasciati bene: "Abbiamo deciso di comune accordo di prendere strade differenti ma rimango legatissimo ai ragazzi e al direttore Ripa, con cui già avevo avuto modo di lavorare anche in passato. Non è stato un discorso legato ai risultati, anche perché l'inizio non era stato negativo visti anche gli avversari affrontati. Faccio un grosso in bocca al lupo alla squadra per il prosieguo della stagione".

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Qualche chiamata già è arrivata, con Giulitti che vuole fare la scelta giusta: "Il telefono già ha squillato, sto cercando di valutare bene e capire in che situazione mettermi in gioco. Sicuramente preferirei l'Elite ma non ho preclusioni, anche dal punto di vista della categoria avendole fatte praticamente tutte nel corso degli anni". Queste le caratteristiche che l'ex Longarina cerca per la sua prossima avventura: "Un progetto sul quale lavorare in maniera serena, con l'ambizione e l'auspicio di proseguire insieme anche nell'anno successivo se c'è la possibilità". In chiusura, chiediamo a Giulitti un parere sul campionato Under 15 Elite e sulla grande novità della forbice di 8 punti per la disputa del play out in Elite: "Il campionato è molto più competitivo e ci sono tante squadre che combattono per il mantenimento della categoria. Secondo me era un cambiamento doveroso da introdurre, così si va a premiare quello che è stato il percorso portato avanti nel corso dell'anno. Con la formula che c'era fino all'anno scorso si metteva forse troppa pressione nei confronti dei ragazzi, portandoli a giocarsi il tutto per tutto in una partita secca, con il rischio di vedere sfumati gli sforzi di tanti mesi".