Roma, derby da dimenticare in fretta: rebus difesa e pochi gol

Per fare due passi avanti, talvolta è utile farne uno indietro. Serve per prendere la rincorsa, per avere più slancio, per superare i limiti che prima erano da ostacolo.  7° posto, a meno sette dal Frosinone, a dieci punti dalla vetta dal Pescara. C'è tutto il tempo per recuperare, ma la Roma di Tugberk Tanrivermis deve scendere dall'altalena e trovare un equilibrio. Il tecnico turco ha faccende da sistemare a tutte le latitudini del campo, nei singoli e di reparto.

Roulette russa sui palloni inattivi, attacco in stand by

Stesso stadio, stesse squadre, stesso gol: Francesco Oddi ha segnato nell'altra porta della "Città dello Sport", ma per lui i match contro la Roma si trasformano in passaggi aerei sull'Arco di Trionfo parigino. In meno di due minuti il centrale ciociaro evidenzia il primo punto dove Tanrivermis dovrà lavorare: le marcature sugli angoli e sui piazzati e in misura globale sull'intera fase difensiva. L'ultra-pressing del Frosinone ha lasciato pochi sbocchi alla linea a quattro giallorossa, che quando si abbassa paga individualità imperfette. Il centrocampo, nel complesso, ha emesso un verdetto: il duello Cipolla-Marazzotti stravinto dal regista di Carinci e così la mediana per i lupacchiotti è diventata un bosco che ha imprigionato i costruttori del 4-3-3 romanista. Quando si affrontano squadre che fanno densità e si chiudono bene, probabilmente devi avere altre caratteristiche e i capitolini sono stati sincopati, con il singhiozzo, per niente fluidi, senza una vera visione organizzativa in distribuzione. Dietro il gioco rallenta e come un vetro di Murano elegantissimo, ma con una crepa sottile, basta poco a mandarlo in frantumi. In target-zone la fiamma brilla a intensità ridotta: appena sei gol, media di uno a partita. La Roma cercava risposte dal derby, è incappata in altre domande, altri dubbi. Il calendario aiuta: domenica prossima, il Crotone fanalino di coda, può rappresentare la svolta per un gruppo che deve metabolizzare il diktat di Alex Ferguson: "Io voglio gente che non sappia accettare la sconfitta, perché nella partita successiva farà di tutto per vincere". Missione riscatto avviata.