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FOCUS
15 Gennaio 2020
Frosinone, Lorenzo Carinci ©DeCesaris
È un segnale di forza vincere anche quando non si è brillanti. È un segnale di forza della difesa, uscire per la sesta volta senza aver subito reti. È un segnale di forza e di speranza per i campionati futuri, avere Giovanni Stellato in porta che prende tutto e di più come un acchiappafantasmi. Il Frosinone dopo aver vinto, con suspense e fatica, domenica contro il Lecce avrà notato un dettaglio: se nel barattolo entrano anche tre punti di tale peso specifico, la stagione 2019/2020 sembra quella giusta per risultati straordinari. Il finale si traduce oltre che in matematica soddisfazione per la classifica anche in un carattere d'acciaio e di resistenza. All'andata, al Kickoff, la sfida si era chiusa di misura per 0-1 con il gol di Andrea Evangelisti, segnale dell'ottima squadra architettata da Vincenzo Mazzeo. Ma l'aspetto che potrebbe destare preoccupazioni in Lorenzo Carinci è il calo se non fisico, almeno di concentrazione, emerso nei giallazzurri nella seconda parte di gara. Merito del Lecce che dopo mezz'ora di nulla ha switchato uomini e ritmo trovando Spider-Stellato e la traversa a sbarrargli la strada per il pareggio.
Il risultato, per i più e per la maggior parte dei commentatori, ha un potere assoluto, è una sentenza su chi sceglie tattica e sistema di gioco e ancora oggi, sprecare occasioni, suona come una disdetta. Una vittoria, una sconfitta, una partita in generale si presta a molteplici analisi e siamo certi che il "CarinciBall" tornerà a frullare grande calcio. Come nel primo tempo di domenica, consapevoli che a Pescara - unica squadra capace di imporre il k.o. ai ciociari finora - ci vorrà lo spirito da Premier League e sarà fondamentale e necessario ricordarsi in fretta in quale cassetto sia nascosta la garra dei leoni.
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