Lazio, sei stata irriconoscibile. Il Genoa invece è stato superiore

Irriconoscibile. Ci si aspettava una partita equilibrata, giocata alla pari, con emozioni da entrambi le parti e le qualità dei migliori venire a galla. Lazio-Genoa è stata invece una partita a senso unico. Nessuno alla vigilia si poteva aspettare una superiorità tale, un pò per la classifica, un pò per il match d'andata (uno 0-0 stretto ai biancocelesti), un pò perchè in fin dei conti la qualità delle due rose, a bocce ferme, non è così diversa. Ma quella scesa in campo domenica al green Club non è stata la vera Lazio. Primi 10' da incorniciare, con il gol di Brasili, gli ospiti schiacciati nella loro metà campo e un carattere da vendere. Ma la partita della squadra di Rocchi sta tutta nei restanti 60'. Piano piano il baricentro si è abbassato, gli errori sono aumentati e i reparti sono andati in confusione. Spaesati, inconcludenti, irriconoscibili. Questo girone di ritorno era iniziato ababstanza bene, anche se alcuni scricchiolii si erano percepiti. Non c'era la stessa solidità vista in passato, il gioco non sembrava fluido come spesso si era visto in precedenza e l'intensità sembrava non essere più di casa. E poi i momenti di blackout. Uno di questi tra il 30' e il 35' ha condannato i biancocelesti alla sconfitta. La differenza poi l'ha fatta un giocatore. Fini è stato devsatante. Una macchina da gol, assist, giocate d'alta classe ma soprattutto di leadership. Non ha sbagliato una scelta, ha mandato in tilt la coppia difensiva della Lazio, che nelle ultime partite si era dimostrata invece forse la cosa più positiva in casa Lazio. Ora non ci devono essere scuse. Le uniche parole devono essere lavoro e riscatto. Ancora nulla è stato compromesso, anche se naturalmente la situzuione si è fatta più complicata. Rocchi deve trovare una soluzione alle difficoltà intarviste in questo mese di gennaio. Traovare la quadra del cerchio e ripartire, solamente così si potrà far vedere di essere davvero una squadra da vertice. Bisogna tornare riconoscibili.