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Focus
03 Marzo 2020
Cipolla e Graziani lottano ©Torrisi
E' il sogno di ogni bambino che si affaccia al mondo del calcio. Numero 10 sulle spalle, fascia da capitano stretta attorno al braccio, rigorosamente il sinistro, quello vicino al cuore. Estro, fantasia, vedere calcio, ma non solo... Leonardo Graziani e Davide Cipolla, gemelli diversi di Roma e Frosinone. Due giocatori distanti, geograficamente, ma che vedono calcio alla stessa maniera. Il fantasista con la dieci può rientrare nello stereotipo di quello che ha paura a mettere il piede quando c'è da fare un contrasto duro. Un po' come il 7 con i calzettoni tirati fino al ginocchio che ti irretisce durante tutta la gara a suon di dribbling e tentativi di umiliazione. Graziani e Cipolla vanno oltre. Tecnica e visione di gioco al servizio di Tanrivermis e Carinci, vedono varchi e spazi a cui gli altri arrivano in ritardo. Ma allo stesso tempo, tanto il capitano giallorosso quanto quello giallazzurro, non hanno paura di lottare, di battagliare in mezzo al campo, di strappare il pallone al mediano che prova ad impostare, di fare uno scatto in più per recuperare in fretta una porzione di campo lasciata scoperta da un compagno di squadra. Ed è stato proprio questo che è balzato agli occhi nella prestazione dei due gioiellini in Roma-Frosinone. Non arrendersi mai, non mollare mai. Lottare, lottare sempre. Graziani e Cipolla, due talenti da tenere d'occhio. Due giocatori che danno l'idea di essere già pronti.
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