Lazio, Giubrone l'uomo in più di Tommaso Rocchi

Il dodicesimo uomo, che però si stava meritando sempre di più, prima dello stop, una maglia da titolare. Nella squadra di Tommaso Rocchi c'era un ragazzo che stava crescendo: stiamo parlando di Giubrone. Il giovane centrocampista biancoceleste stava costruendo una stagione a due facce, negativa la prima parte, positiva la seconda, con il suo miglior momento arrivato con il gol vittoria nell'ultima sfida, giocata ormai due mesi fa, contro il Parma. Il minuto era il 40', calcio d'angolo battuto corto per Giubrone, che carica il destro e fa partire un tiro che prende una traiettoria imprendibile per il portiere, che vede solo la palla entrare e Giubrone esultare. Il punto più alto quindi, di un anno che era iniziato in salita, ma che man mano aveva messo in mostra le qualità del ragazzo. Centrocampista centrale, ma molto duttile: anche da mezz'ala fa il suo lavoro, grazie ad un'indole al sacrificio che lo rende un uomo gruppo e spesso si è spinto anche in avanti, ma per le sue qualità comandare da dietro può essere la soluzione migliore. Muove bene il pallone e sa far girare la squadra, deve trovare fluidità nei tempi di gioco, perchè quelli ancora faticano ad uscire. Naturalmente in questo caso la differenza la fa il campo e quindi qualche minuto in più avrebbe aiutato e non poco. Uno quindi che con i piedi ci sa fare, ma che deve puntare, se vuole migliorare, ad alzare la velocità di pensiero. Giubrone lo stava facendo, tant'è che nell'ultimo periodo era diventato importante per Rocchi, sia dal primo minuto che da prima riserva, che a tutti gli effetti può essere, in una partita equilibrata, l'ago della bilancia sia in positivo che in negativo. Un'ascesa importante, che Giubrone si è meritato giocando, quello che lui e la Lazio sperano di tornare a fare quando la situazione Coronavirus sarà rientrarata definitivamente.