focus
Lazio, Rocchi e la sua storia: dalla Serie A ai giovani campioni
Andiamo a vedere i passi fatti dall'allenatore veneziano nel corso della sua carriera tra calcio giocato e panchina
Quando i numeri e le vittorie ti precedono, solitamente, significa che il segno lo hai lasciato: 200 gol in carriera, 12 in campo europeo con una media vicina ad uno ogni due partite giocate (12 in 28 match), 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana. Inoltre Rocchi è entrato nel club dei giocatori capaci di segnare più di 100 gol con una sola maglia. Insomma un percorso lungo, faticoso, per un bambino di Venezia, arrivato tardi nel calcio che conta, ma che nonostantee ciò ha sempre creduto nel proprio amore per il calcio, arrivando ad essere una bandiera per la Lazio. Tommaso Rocchi è stato uno degli attaccanti più prolifici della storia biancoceleste: 105 rete con l'aquila sul petto e sesto marcatore di ogni tempo (dietro solo a gente del calibro di Signori, Piola, Chinaglia, Giordano ed Immobile). Un amore per questo sport che ha portato avanti anche quando ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, inziando il suo percorso da allenatore proprio nella società che più di tutte gli ha dato e alla quale lui ha dato tutto. Andiamo a edere quindi la storia di Tommaso Rocchi
Tanta gavetta ed una Serie A che lo aspettava
Le avventure del Rocchi giocatore iniziano nelle giovanili della Juventus, quando a 14 anni convinse la dirigenza bianconera a puntare su di lui. Con la squadra più titolata d'Italia vinse uno Scudetto Primavera nella stagione '94/'95, entrando anche nel giro della prima squadra, allora allenata da Lippi, senza però mai riuscire ad esordire. La società torinese decide così di mandarlo a crescere altrove. Si opta prima per la Pro Patria, dove metterà a segno 6 gol, poi la Fermana, dove incontrerà invece alcune difficoltà. Troverà nel Saronno di Preziosi una squadra che crede in lui e quando l'anno dopo il presidente acquisisce il Como, decide di portarlo con sè. Segnerà 20 gol in 62 partite, che gli varranno la scalata in Serie B con la maglia del Treviso. Nonostante quell'anno arrivi la retrocessione, Rocchi otterrà la fiducia dell'Empoli, che lo acquista nella stagione 2001/2002. Questo sarà il vero punto di svolta per l'attaccante veneziano, che con la maglia toscana otterrà la promozione nella massima serie. Un sogno reso possibile anche grazie agli 11 gol messi a segno in stagione da Rocchi. Finalmente la grande occasione: la Serie A è arrivata, dopo tanto girare e una scalata partita da lontano. Il sudore e la faticano avevano dato i loro frutti.
Arriva la Lazio e Rocchi diventa una bandiera
L'Empoli rimarrà in Serie A per due anni, nei quali Rocchi collezionerà la bellezza di 17 gol, numeri notevoli per un attaccante che veniva da tanti anni giocati tra Serie B e C. Memorabile una tripletta realizzata proprio con la maglia neroazzurra ai danni della Juventus, la sua ex squadra, che non aveva creduto fino in fondo nel suo talento. Nonostante tutto nel 2004 l'Empoli retrocede e quando tutto sembrava far presagire un ritorno nella serie cadetta anche per il bomber, a Rocchi arriva una chiamata inaspettata l'ultimo giorno di mercato. Dall'altra parte della cornetta c'è infatti il presidente Claudio Lotito, che aveva da poco salvato la Lazio e si apprestava a rilanciarla. L'attaccante veneziano ci mise meno di un minuto ad accettare e così, il 31 agosto, diede inzio alla sua avventura con la squadra capitolina. Rocchi si fece amare sin da subito, perchè nonostante quella stagione sia stata veramente complicata, con la salvezza ottenuta solamente nelle battute finali, regalò una grande gioia a tutta la tifoseria biancoceleste, siglando la rete del 3-1 nel primo derby da titolare. Superato il primo passo, per Rocchi sarà un salire continuo di livello. Anche grazie a mister Delio Rossi diventa il faro di quella squadra, siglando 45 gol nelle successive 3 stagioni, dove arrivarono anche le prime soddisfazioni in campo europeo tra Champions League e Coppa Uefa. Nella stagione 2008/2009 vince il suo primo trofeo, la Coppa Italia contro la Sampdoria ai rigori, dove lui ne sbaglierà uno, ma in modo inifluente. Arriverà da lì a poco un'altra gioia, la vittoria in Supercoppa con proprio il numero 9 protagonista, grazie ad un gol da cineteca ai danni dell'Inter del Triplete che regalò il titolo alla Lazio. Da lì in avanti Rocchi troverà sempre meno spazio, ma ciò non gli impediscee di segnare il suo 100esimo gol con la maglia biancoceleste.
L'inizio di una nuova avventura: l'allenatore
Nella stagione 2013 viene ceduto all'Inter e da lì in avanti inzierà un valzer che si concluderà in Ungheria con la maglia del Tatabanya. Nel 2016 Rocchi decide che è arrivato il momento di dire basta al calcio giocato ed inzia ufficialmente la sua carriera da allenatore con la Lazio. Nel primo anno gli viene affidato il gruppo dei Giovanissimi Provinciali per fare esperienza. Pian piano l'ex bomber biancoceleeste acquisisce sempre più nozioni e fiducia e dopo un'annata non entusiasmante con il gruppo dei 2003, in un campionato finito al decismo posto in classifica riesce a riscattarsi alla grande con i classe 2005. Riporta il titolo regionale in casa Lazio dopo tanti anni di astinenza, vince l'Halima Haider e batte in più occasioni la Roma nei derby. Un avventura con quel gruppo continuata anche questa stagione, che nonostante sia finita in anticipo vedeva la squadra biancoceleste in posizione playoff. Un uomo che ha deciso di partire dal basso, dal settore giovanile, per puntare a scalare le gerarchie e conquistarsi sul campo quello che lui crede di meritare. Un mister capace di mettersi in gioco e che ha trovato nei giovani una categoria capace di prepararlo in vista del futuro. Le sue idee sono molte chiare, richiamando concetti guardioleschi di giro palla e dominio dell'avversario, attraverso un modulo, il 4-3-3, dal quale difficilmente si allontana. Rocchi sta crescendo insieme ai suoi ragazzi, consolidano un rapporto ormai dcennale con la Lazio, fatto di gioie e dolori, ma soprattutto di amore.