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Serie A e B
Manca sempre meno al grande appuntamento: domenica i giallorossi di Mattia Scala impegnati nell'ardua trasferta milanese
07 Giugno 2024
Roma in festa (Foto ©De Cesaris)
Domenica all'ombra del Duomo l'andata di una semifinale da brividi, tra due dei gruppi più forti d'Italia. Lo racconta il cammino di Inter e Roma, lo racconta l'epilogo di questa stagione. Che poi chiamarlo epilogo, ad oggi, è senz'altro sbagliato, ma le formazioni di Simone Fautario e Mattia Scala hanno già vinto. La crescita dei singoli e del collettivo è di quelle importanti, ma il caso ha voluto che il grande classico delle giovanili non fosse in finale. Così, a un passo dall'ultimo atto tricolore, solo una tra Roma e Inter potrà andare a contendersi lo scettro il 25 giugno, data della finalissima Scudetto.
La sfida dei giallorossi contro la Juventus di domenica scorsa ha raccontato di una Roma che ha imparato anche a soffrire, incassare, subire, ma senza mai crollare. Un cambio di marcia importante, da campioni, frutto del lavoro. Ricordate com'era la situazione qualche tempo fa?
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Poi però è subentrato il tempo, quello che ogni allenatore al mondo dovrebbe avere e che nel calcio di oggi molto spesso non si concede. Perchè nessuno ha la bacchetta magica, ma le idee e la qualità prima o poi emergono, sempre. E allora, a distanza di pochi mesi, possiamo raccontare di una Roma rigenerata e trasformata, lontana parente - in senso positivo - di quella di inizio stagione. Una Roma che domenica ha respinto il talento di Elimoghale, visto solo a tratti sul prato del Di Bartolomei, ha incatenato le geometrie della Juventus e ha fatto festa a fine gara grazie all'1-0 di Torino targato Di Mascio, con il tecnico romano che è finalmente riuscito ad abbattere la sua bestia (bianco)nera.
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Domenica 9, in casa dell'Inter, sarà un'altra battaglia, stavolta contro l'armata di Simone Fautario, tecnico giovane, forgiato di nerazzurro, la maglia con cui ha svolto tutta la trafila nel vivaio fino ad affacciarsi in prima squadra, vincendo anche uno Scudetto con la Primavera. Da allenatore, invece, ha iniziato nella scuola calcio, poi ha sfiorato il tricolore da vice di Tiziano Polenghi con i 2005 in Under 17 (che fecerò fuori, proprio in semifinale, la Roma allora guidata da Marco Ciaralli) e lo scorso anno è salito sul tetto d'Italia proprio con l'Under 15 (gruppo 2008). Un nome tra le fila nerazzurre da tenere sotto stretta osservazione? Gjeci!
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