il punto

Under 16 Elite, anche questi ragazzi meritano lo scudetto

Siamo in piena corsa per il titolo regionale, rimangono quattro squadre a giocarsi la possibilità di alzare la coppa al cielo. Tuttavia, la compagine che si prenderà il riconoscimento di campione non avrà la possibilità di competere per il titolo nazionale. Una mancanza importante che potrebbe dare più lustro al movimento del calcio laziale. Questo campionato nasce con la denominazione "Allievi Élite Fascia B", una formula sperimentale che prevedeva un unico girone con la partecipazione di formazioni dilettantistiche e professionistiche, ai tempi Roma, Lazio e Cisco. Ciononostante, con la nascita del campionato "Under 16 Serie A e B" e "Under 16 Lega Pro" (oggi Serie C) le società professionistiche hanno iniziato a partecipare a queste nuove competizioni lasciando che il campionato "Allievi Élite Fascia B" perdesse il proprio carattere "sperimentale" e si tramutasse in una manifestazione regionale a tutti gli effetti. Si è quindi poi passati alla formula a tre gironi composti da soli team dilettantistici, uniformando così quello che oggi conosciamo come Under 16 Élite, agli altri campionati. È proprio qui che nasce il dubbio: perché non introdurre la fase nazionale? Una domanda che inizia a farsi sempre più insistente essendo l’unico campionato, eccezion fatta per l’Under 14 Élite che mantiene però tuttora il proprio carattere sperimentale con Roma, Lazio e Frosinone ancora impegnate nelle semifinali, a non avere uno scudetto in palio. Avere la possibilità di partecipare ad una post season di carattere nazionale, come già accennato all’inizio di questo approfondimento, può solo portare benefici a tutto il movimento. A partire dai tecnici e dai ragazzi che avrebbero la possibilità di confrontarsi con realtà al di fuori del proprio contesto abituale, ampliando così non solo il proprio bagaglio di esperienze, ma anche quello tecnico e mentale mettendosi alla prova in sfide in cui la posta in palio è ben diversa. Andando oltre i reali protagonisti, a beneficiare di un’ipotetica competizione nazionale, sarebbero poi le stesse società che avrebbero modo di far conoscere la propria realtà e i frutti del proprio lavoro ben oltre i confini della nostra regione, oltre a mettere maggiormente in vetrina i propri talenti. Chissà quindi se, un giorno, assisteremo alla nascita di una fase nazionale in un campionato che, ad oggi, sembra incompleto. Noi ce lo auguriamo.

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