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San Lorenzo, Davide Mancini: "L'obiettivo era dall'inizio puntare alla vittoria"
Il tecnico dei classe 2009 di Cinecittà, racconta la scalata dei suoi ragazzi verso l'Elite
C’è qualcosa di speciale nella stagione appena conclusa dal San Lorenzo. Qualcosa che va oltre la semplice vittoria di un campionato. È la storia di un gruppo costruito con ambizione e guidato con idee chiare, che ha saputo unire talento, sacrificio e identità. Alla guida c’è Davide Mancini, capace di imprimere alla squadra uno stile offensivo e vincente. Dopo una cavalcata trionfale, il San Lorenzo si guadagna con pieno merito la promozione nella categoria Elite. E adesso, mentre una pagina si chiude, un nuovo capitolo è già pronto a cominciare. Fin dall’inizio della stagione, Mancini non ha mai nascosto le sue intenzioni. La squadra era stata costruita per vincere, inserendo elementi nuovi provenienti da campionati regionali di buon livello. “L’obiettivo era chiaro fin da subito: puntare alla vittoria”, ha affermato il tecnico, consapevole però delle incognite che ogni stagione porta con sé. Il gruppo partiva tra le favorite, ma la differenza, come spesso accade, la fa il lavoro quotidiano. Secondo il mister, determinante è stato il ritiro estivo a Tagliacozzo, un momento chiave per compattare il gruppo e gettare le basi atletiche e mentali per l’intera stagione. A curare la preparazione fisica è stato Marco Colasanti, professionista che segue tutte le squadre del club e che ha permesso al gruppo di mantenere una condizione costante, con pochissimi infortuni. Sul piano mentale, invece, Mancini ha cercato di trasmettere ai ragazzi una filosofia chiara: “L’obiettivo era attaccare sempre”. I risultati gli danno ragione: “Siamo stati il miglior attacco del campionato con 87 gol.” L’allenatore del San Lorenzo ci spiega che dopo una fase iniziale con il modulo 3-5-2, è arrivato il cambio decisivo: il 4-3-3, che ha dato alla squadra maggiore vivacità e incisività, diventando il marchio di fabbrica della squadra. Tra i momenti chiave della stagione, Mancini indica tre partite fondamentali: quelle contro l’Alba, la Jem’s e il Vis Casilina. “Le abbiamo affrontate una dietro l’altra e vinte tutte. È lì che abbiamo fatto la differenza”, racconta. Quelle tre vittorie hanno rappresentato uno snodo decisivo, consentendo alla squadra di allungare sulle rivali dirette e gestire con maturità il vantaggio fino alla conquista del titolo. Ma la vittoria, si sa, non è mai un punto d’arrivo. Mancini lo sa bene, e per lui il futuro è già iniziato. La prossima stagione, infatti, non sarà più sulla panchina dei 2009, che affronteranno l’Under 17 Elite, ma guiderà i 2010, pronti alla sfida nella nuova categoria. “L’Under 16 sarà una squadra da ricostruire, e stiamo già lavorando in questa direzione,” spiega l’allenatore. Sul gruppo che lascia, invece, mostra grande fiducia: “Se rafforzati nei punti giusti, i 2009 possono dare grandi soddisfazioni alla società.” L’entusiasmo, la programmazione e l’identità di gioco dimostrano che il progetto del San Lorenzo va oltre i risultati. La promozione nell’Elite è solo il riflesso visibile di un percorso più profondo, fatto di crescita, visione e passione. E Davide Mancini ne è, senza dubbio, uno degli artefici principali.