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05 Febbraio 2020
Legnante @GazzReg
Un Genoa preso a Legnante. Un gioco di parole si, ma neanche troppo perchè in fin dei conti l'uomo copertina della vittoria dei biancocelesti è stato proprio Riccardo Legnante. Una stagione iniziata in sordina, forse addirittura dietro nelle grerarchie. Ma da dicembre in poi l'attaccante biancoceleste ha definitivamente spiccato il volo. E il Genoa è stata la partita dell'incoronazione. Una prestazione che nasce al fischio d'inizio e si sarebbe potuta concludere dopo appena 15', perchè in fondo il grosso del lavoro era già stato fatto. Primo gol: discesa sulla fascia di Quaresima, l'anima di questra squadra, pallone messo in mezzo per Marafini che appoggia a Legnante. Lì il numero 11 compie la prima prodezza della partita, aprendo il destro in precario equilibrio e facendo baciare il palo al pallone per l'1-0. Ma la giornata strepitosa di Legnante non finisce lì. Poco dopo contropiede perfetto, la sfera sembra avere una calamita e riappare nuovamente tra i piedi dell'ex Urbetevere, che dal limite dell'area fa lavorare ancora alla grande il destro e nel ricordo del migliore Insigne appoggia delicatamente, ma allo stesso tempo con una forza e una grinta da appausi il pallone in rete. Ci si sarebbe potuti accontentare di quei quindici minuti spaziali. Invece Legnante ha continuato a macinare gioco, a sacrificarsi per la squadra, a generare energia continua. Una batteria inesauribile che non si è mai scaricata, dando invece energia anche agli altri compagni. Alboni ha creduto in lui e Legnante lo ha ripagato. Ora arrivano anche i complimenti, tutti si stanno accorgendo quanto Legnante può far male.
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