Focus

Una marea di gol per questa Lazio. Alboni sta perfezionando il suo attacco

Federico Meuti

È tornata a sorridere la Lazio, che ieri si è presentata al Green Club con il fardello di dover riscattare le due sconfitte consecutive rimediate tra Bari, tra le mura amiche, e Frosinone in quel di Ceprano. La truppa capitolina ha risposto presente, demolendo il Cosenza con il risultato netto di 7-2, nonostante qualche piccola lacuna difensiva mostrata che lo score ha saputo coprire nel finale. La gara però è stata l’ennesima dimostrazione del tasso tecnico di questo gruppo dalla metà campo in su, con la capacità di creare gioco negli spazi, aprire corridoi nascosti, mettendo in mostra geometrie di pregevole fattura. Una rosa di per sé votata all’attacco, in cui le soluzioni giuste al fine di scoprire i punti nevralgici dei diversi avversari ci sono eccome. Contro i calabresi ad esempio, vista l’assenza di Carbone, mister Alboni ha scelto di puntare su un reparto piccolo, con Miconi nella posizione di falso nueve. La strategia ha pagato dazio, considerata la grande fluidità lì nei pressi dell’area rossoblu, scardinando spesso le marcature grazie a giocate di spessore, come l’assist di Chiucchiuini proprio per il primo dei due gol del centravanti di giornata, o come il secondo passaggio vincente servito sempre alla punta da dribbling geniale di De Martino. Segnali importanti, già apparsi qualche settimana fa in un’amichevole contro la Tor Tre Teste quando la truppa laziale sbaragliò il club di via Candiani, dimostrando di avere doti realizzative pari a poche altre squadre. Difatti in questo avvio di stagione i biancocelesti guidano la classifica marcatori, con ben diciotto gol messi a referto da otto profili diversi. Tra tutti si sta distinguendo soprattutto un sempre positivo Alessandro Polito, finora capocannoniere indiscusso grazie ai cinque sigilli impressi nelle sei gare disputate. Una cooperativa del gol fino a questo momento, che in attesa della miglior condizione fisica possibile di bomber Carbone sta studiando nuove tattiche lì davanti, per ora tutte andate a buon fine. Il salto di qualità adesso dovrà esser quello mentale per le aquile, che qualora riuscissero ad aggiustare la fase difensiva (10 la reti subite) allora potrebbero fare quello step di crescita successivo così tanto desiderato negli anni passati.

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.