Focus

L'alba dello splendore. Gregory Ruggiero sta solo grattando la superficie

Federico Meuti

Il Frosinone nei 2007 difficilmente sbaglia qualcosa. Una rosa forte, un patrimonio pari a pochi altri avuti negli anni passati, che assomiglia per certi tratti a quei tanto famosi ‘97-‘98 di Coppitelli, illuminanti e splendenti in Primavera, nei tempi addirittura pre Covid. Ad oggi però in terra ciociara molte delle speranze sono riversate in questa rosa, tanto forte a livello tecnico, tanto vogliosa sotto l’aspetto mentale, in crescita continua senza far minimamente trasparire l’dea di accontentarsi. Beh ad una squadra già molto valida, la dirigenza ha aggiunto dei tasselli fondamentali nell’ultima estate, alzando ancor di più il livello in un campionato dove bisogna fronteggiare Roma e Lazio. Se dietro è arrivata la sicurezza di Belloni, ed in mezzo al campo il palleggio inebriante di Curzi, entrambi dall’Accademia Calcio Roma, davanti il colpo grosso è stato pescato a Villa de’ Massimi. Dal Grifone difatti i leoncini hanno accolto Gregory Ruggiero, reduce da una stagione splendente in Elite. L’attaccante non solo ha fatto subito capire il motivo del suo trasferimento con ottime prestazione, ma si è calato ancor meglio nella parte, dando a tutti l’impressione di esser pronto nell’immediato per i nazionali. Dominante nei duelli con gli avversari, sia sfruttando la velocità negli sprint, ma anche servendosi della sua tecnica nello stretto, il gialloblù è divenuto un’arma cruciale nella rosa di Mancone, che difficilmente non punta su di lui nell’undici titolare. Due sabati fa al Green Club contro la Lazio è stato tra i migliori in una prestazione lievemente opaca della squadra, puntando sempre l’uomo, e calamitando la sfera lungo lo sviluppo del gioco. I compagni lo hanno cercato con costanza, e spesso ha aperto i giusti corridoi con la difesa biancoceleste poi brava a trovare quasi sempre le giuste misure. Nel girone d’andata inoltre l’esterno ha dimostrato una vena realizzativa non da poco, mettendo a referto cinque timbri di cui alcuni fondamentali e decisivi. Le firme sulle vittorie preziose con Bari e Lecce portano il suo nome, così come il pari ottenuto nella sfida al Palermo. Un prospetto pronto ad esplodere, a venir fuori in maniera clamorosa, e l'impressione che stiamo vedendo solo i primi passi, le folate iniziali di un fiore coloratissimo, che deve solo sbocciare in via definitiva.

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