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"Scusi, posso?" Marco Ciaralli sta trasformando la Roma. Ancora...

Marco Ciaralli, sempre più una garanzia. Il tecnico sta dimostrando, per il terzo anno consecutivo, di essere un allenatore davvero preparato, sotto ogni aspetto. E i numeri parlano per lui. Facendo un rapido balzo a tre anni fa, il lavoro con i 2005 rappresentò un primo eccellente segnale: quello di Marazzotti e compagni non era un gruppo scarso - d'altronde la Roma di squadre sotto un certo standard non ne ha mai avute - ma nel confronto con le altre categoria quei ragazzi erano sicuramente indietro. Otto mesi sotto la guida Ciaralli e puff, trasformazione. Misitano fu il caso più emblematico, ma solo la punta di un iceberg che il tecnico romano aveva costruito. Così potente che riuscì a portare i giallorossi fino alla semifinale Scudetto, poi persa contro la corazzata Inter

Roma, guarda da dove sei partita. Piangi ancora?

Ieri ad Ascoli i ragazzi di Ciaralli sono stati eliminati dalla lotta per lo Scudetto, proprio ad un passo dalla finalissima e proprio dall'Inter, che aveva battuto i giallorossi già a settembre

Lo scorso anno, nonostante tutte le difficoltà nate in corsa - con un sempre maggior numero di giocatori chiamati da sotto età da Tanrivermis - i 2006 sul tetto d'Italia, un gruppo ben diverso da quello dei 2005: come fosse una legge matematica, se 12 mesi prima era stata "solo" semifinale, un anno dopo non poteva che essere tricolore

Arriviamo all'estate del 2023 con la società che consegna nelle mani di Marco Ciaralli un gruppo di cui tutti conoscevano bene qualità e lacune. Soprattutto lacune, che fino a quel momento erano rimaste sopite sotto una fisicità che fino all'Under 14 e 15 poteva fare la differenza (senza dimenticare il biennio di Scala che si chiuse in maniera comunque positiva). Lo step dall'Under 15 all'Under 16, però, apre verso lidi diversi all'interno di un settore giovanile, sia pure con un solo anno di differenza. 

Le difficoltà affiorano immediatamente e in poco tempo la Roma si scioglie sempre di più. Fine novembre è l'apice, il derby perso apre a considerazioni doverose per una squadra che si appresta ad essere costruita per un campionato ancor più performante, quello di Under 17. 

Roma, e adesso? A Ciaralli il compito di ricostruire un quadro frantumato

Il derby contro la Lazio ha evidenziato, come non mai, tutte le difficoltà di un gruppo non all'altezza, ma che adesso deve reagire

Qui ritorniamo allora a Ciaralli e alla sua capacità di lavorare in maniera incredibile con le risorse a disposizione, tirando puntualmente fuori da ognuno il meglio del meglio. Il lavoro ripaga, la pazienza anche e la dirigenza ne ha avuta tanta, con la consapevolezza delle difficoltà dei 2008 e di un mercato che, per un motivo o per l'altro, non avrebbe potuto regalare troppi innesti. 

Quindi il quadro è stato ricostruito? Ancora troppo presto per dare conferme definitive, ma i presupposti adesso ci sono tutti. Certo è che la maggior parte dei giocatori si sono rigenerati e i pezzi pregiati ora si innalzano sempre più a trascinatori. Maccaroni docet

Le pagelle del derby! Maccaroni MVP, Teixeira brilla. Lazio? Salvo solo Polinari

Tra le fila di Ciaralli benissimo tutti, come anche lo stesso tecnico. Il 9 biancoceleste l'unico a provarci 

Senza dimenticare la maturità con cui i giallorossi hanno affrontato l'unico momento "complicato" della stracittadina, quei 3/4 minuti dopo il gol di Polinari che potevano riaccendere le speranze biancocelesti, presto spente dalla staffilata di Carlaccini

Quel che più ha sorpreso di questa Roma, soprattutto domenica ma il sentore c'era da tempo, è la compattezza di un gruppo pronto a gettarsi nelle fiamme, prendendosi per mano a vicenda, stringendosi tutto intorno alle difficoltà che loro conoscono, ma che dall'esterno non possono più vedere.

L'abbraccio prolungato dopo il gol di Teixeira è il momento simbolo, tutti insieme, nessuno escluso. Così come sono simbolici gli abbracci di Ciaralli a ogni singolo componente della squadra che è rimasto seduto in panchina, ma che sa di potersi rendere utile da qui alla fine di questo cammino. E così com'è simbolica la voglia di Mariani di restare in campo sia pure dolorante. 

Il gelo di febbraio ha congelato la mancanza di feeling con il gol d'un tempo e le ha trasformate ora in giocate sublimi, come quelle di Maccaroni e di Teixeira. Le amnesie difensive sono ora un lontanissimo ricordo che ha lasciato spazio a una fase difensiva impenetrabile. La migliore d'Italia. No no, non solo dell'Under 16 Serie A e B (considerando i tre gironi), ma prendendo in esame tutti i campionati dalla Primavera 1 all'Under 15 A e B. Un record, quello della Roma di Ciaralli, condiviso insieme ai 2009 del Milan. E intanto i giallorossi ipotecano gli ottavi di Finale Scudetto. 

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