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01 Febbraio 2017
Toti, ora è dura © Alkass.net
Finalmente è finita. Probabilmente è questo uno dei primi pensieri passati nella testa di Alessandro Toti. Alla sua Roma, questo mercato ha fatto decisamente male. Tante le partenze, ben cinque, che lasciano altrettanti vuoti tutt'altro che colmati. L'incognita principale è su come l'Under 17 digerirà le numerose cessioni. Il Palermo non perde un colpo, i rosanero sono già a +4, e in vista di un finale di stagione decisamente serrato com'è quello del post season, i giallorossi rischiano davvero di arrivare con il fiato corto. Dire che la Roma esce ridimensionata da questa finestra di mercato è magari eccessivo ma certo è che i sogni di gloria, con una rosa indebolita anziché rinforzata, si fanno sicuramente più duri. A prescindere dall'aspetto tecnico, il primo problema che si pone ora sul cammino dell'allenatore sarà quello numerico a meno di corposi prestiti dall'Under 16 di Rubinacci. Se la Roma si è presentata ai blocchi di partenza con una rosa di 23 giocatori, adesso si appresta ad affrontare il girone di ritorno con 18 elementi, inclusi i 3 portieri. Coperta corta per Toti che ha salutato l'esterno Cervasio, 2 centrocampisti come Menon e Sdaigui, oltre agli attaccanti Antonelli e Mastromattei. Menon, ritornato a vestire i colori del Cittadella, e soprattutto Sdaigui, cercato dalla Fiorentina ma accasatosi al Bologna, saranno due assenze che rischiano di farsi sentire. Là in mezzo gli uomini sono davvero contati visto che oltre ai titolari De Angelis, Pezzella e Riccardi, sono rimasti i soli Borghi o eventualmente quel Bartolotta che Rubinacci a suo tempo ha provato a reinventare come interno di centrocampo. Davanti la situazione è leggermente migliore anche se il parco attaccanti giallorosso ha ormai una lacuna più che evidente: la mancanza di una vera e propria prima punta. Il poker formato da Guehi, D'Orazio, Del Signore e Petrungaro ( a cui si aggiunge il già citato Bartolotta o all'occorrenza il 2001 Bouah sugli esterni) è composta da giocatori di grande qualità ma che, nelle loro corde, non hanno certo il ruolo di terminale offensivo del tridente schierato da Toti. Da qui alla fine, ai giallorossi il fioretto rischia infatti di non bastare...
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