Cerca
FOCUS
11 Dicembre 2025
Federico Croci corre nella sfida con la Roma ©Consoli - Gaz Reg
Nel successo casalingo della Fiorentina con la Roma nel big match del 12° turno gli applausi sono tutti dell’unico 2010 in campo: Federico Croci. Non fa gol né sforna assist, visto che l’unica rete la realizza l’ex Lazio Clarizia quando lui era uscito dal campo già da diversi minuti, ma le giocate che il sotto età ha mostrato nel clou settimanale rappresentano tutto ciò che si dice manchi al calcio italiano.
Guberti, nell’arco di tutta la gara, non lascia mai palleggiare la Roma, prendendo la squadra capitolina molto alta già dal calcio d’inizio. Dal 12’ in poi le emozioni che però trasmette il ragazzo in maglia numero 10 sono esattamente quelle che ci spingono a fare questo mestiere. Federico è un moto perpetuo, i suoi movimenti creano spazi enormi per Nwagwu, suo compagno di reparto e miglior marcatore della rosa. Il 9 non approfitta di questi buchi creati, ma Croci non si dà per vinto.
In meno di 10 minuti mette a soqquadro la difesa capitolina. Al quarto d’ora controlla la palla in velocità sulla sinistra, dribbla secco Milocco, uno dei migliori terzini 2009 d’Italia, e calcia a giro. Il gesto tecnico è sublime e poco importa se la potenza non è ancora delle migliori: con qualche chilo di massa muscolare in più, questa e tante altre conclusioni tra qualche mese risulteranno letali.
Passano pochi minuti e di fronte c'è Bonifazi. Sì, il centrale difensivo più forte della categoria, soprattutto quando si parla di marcatura uno contro uno. Al 25’ il classe 2009 per qualche secondo lo "perde" e Federico libera un compagno con un colpo di tacco che appartiene solo a calciatori sopra la media.
Due giri di lancetta e il duello si ripete. Croci delizia tutto il Viola Park con una doppia sterzata da vero prestigiatore. Bonifazi rimane sul posto mentre tutti (noi compresi) abbiamo sospirato, non per lo stupore ma per il sollievo… allora i talenti veri ci sono anche in Italia? Chi danza sul pallone nasce anche nel Bel Paese. Dopo il dribbling fulmineo arriva un cross perfetto e Nwagwu insacca, ma in posizione di fuorigioco. Il gol svanisce, ma la prodezza “divina” resta.
Chiude il primo tempo con l’ennesima palla illuminante – dopo aver vinto anche un contrasto fisico – per Giannoni, ma l’11 viola trova la respinta di un ottimo Kilvinger.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni