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Lazio, il guardiano è tornato. Andrea Petta è il volto della crescita biancoceleste

Prestazione super da parte del difensore centrale nel derby, risultando il migliore in campo al Green Club

28 Settembre 2022

Andrea Petta

Andrea Petta (Foto © Cervera)

Dopo una stagione disputata su livelli straordinari come quella scorsa, l’importanza di Andrea Petta nella rosa della Lazio appariva chiara ed evidente, testimoniata grandemente dalle prestazioni messe in campo soprattutto nel finale di campionato. Il leader della difesa biancoceleste, rimasto ai box all’esordio in quel di Empoli, ha recuperato la condizione per il match più sentito, sicuramente il più importante nelle gerarchie del gruppo a: il derby, contro la Roma di Tanrivermis. Sabato il classe 2005 si è preso la palma di migliore in campo a mani basse, facendo vedere una performance possibili a pochi eletti, da trascinatore autentico. Già nel riscaldamento pre gara la sua voce caricava le aquile in una stracittadina delicata, che i padroni di casa hanno interpretato nel migliore dei modi, fino a controllare in maniera incontrastata, potendo esplodere di gioia al triplice fischio arbitrale. Il dominio tecnico-tattico dei biancocelesti è stato incarnato alla perfezione dal loro numero 6, aggressivo al punto giusto, determinato, straordinario nel chiudere ogni spiraglio ai giallorossi, tramite interventi e chiusure da giocatore navigato. Il suo primo sussulto ha interrotto una ripartenza romanista pericolosa, sbarrando la strada a Joao Costa per poi innescare in area Di Nunzio: estirada stoppata dal palo, con l’esterno bravo poi nel replicare in rete la palla vagante. Nella ripresa un suo anticipo illuminante ha aperto la strada al contropiede delle aquile, palla al bacio del centrale verso Saná Fernandes, che entra in area sbattendo su Razumejevs in uscita, salvifico nel negare, solo momentaneamente, il raddoppio agli avversari. Di azioni del genere se sono viste a decina da parte di Petta, bravo nel guidare il reparto, insuperabile per novanta interi minuti, alzando un vero e proprio muro davanti alla porta di Polidori insieme a Petrucci. La sua grinta, la voglia di lottare dominando per tutto il campo sono l’immagine di una Lazio compatta e cinica, solida e bella, dove l’impronta del difensore è maggiormente evidente ogni giorno che passa.

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