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D'Urso Rules: la nuova "vita" di Marco Oliva, all'insegna della qualità
Le soluzioni tattiche a volte sono un po’ esaltate sopra alla soglia del giusto, elevate a livelli altissimi, senza concentrarsi magari su aspetti più nascosti che contraddistinguono l’evolversi di una partita. Quando però, ovviamente a livello giovanile, vengono utilizzate al fine di migliorare e far risaltare le qualità tecniche di un giocatore, è lì che si vede l’intelligenza di un tecnico e del suo staff, nel saper valorizzare gli elementi a disposizione. Beh si può senza dubbio sentenziare come Salvatore D’Urso nei quasi due anni di permanenza sulla panchina della Lazio abbia plasmato a sua immagine e somiglianza il gruppo dei 2005, al quale sta facendo fare un salto di qualità evidente. Al netto di tutti problemi organizzativi vissuti in questa stagione- data la situazione con la Primavera- è riuscito comunque a creare una forte alchimia di squadra, costruendo il tutto attorno alle colonne portanti di questo team, in attesa di recuperare tutti i pezzi. Tra i pilastri sicuramente ci rientra Marco Oliva. Uno dei leader tecnici dei biancocelesti, che tra qualche infortunio e convocazione con i più grandi, non è riuscito ad esprimersi in maniera continua. Ora però l’Aquila, sfruttando l’infortunio di Casonato, è stata dirottata sulla fascia, nella posizione di terzino sinistro. L’obiettivo era quello comunque di mantenere una bella fluidità lungo la corsia, migliorandola però sensibilmente dal punto di vista qualitativo. Il mancino del giocatore difatti è di quelli maggiormente pregiati, consentendo quindi alla manovra capitolina di svilupparsi in maniera più omogenea, disegnando trame già dalla difesa, ed ottenendo una costruzione dal basso sicuramente di alto spessore. L’esperimento per ora ha pagato pieni dividendi, visti i successi con Fiorentina e Sassuolo, ed il futuro prossimo ora chiarirà le idee di D’Urso su questo schieramento. D’altro canto anche a destra si son fatte le prime prove generali. Contro i neroverdi Di Nunzio si è abbassato sulla linea della retroguardia (qui però va detto a causa della squalifica di Cannatelli, che con ogni probabilità tornare ad occupare la sua zona di competenza subito), offrendo ottimi spunti, nonostante qualcosa da migliorare in copertura, anche se pienamente comprensibile considerando la natura d’attaccante del giocatore. Una chiave luccicante, quella utilizzata dal tecnico per scardinare le difese rivali, e magari potrà esser proprio uno degli ingredienti magici da qui fino al termine della stagione. Forse già da domenica, quando in quel di Bologna si andranno a cercare punti pesanti ed una rivincita piena dopo i fatti dell’andata.