Boreale, oltre la sconfitta: come cambia il destino viola?

Si dice che gli esami non finiscano mai ed uno, la Boreale l'ha fallito. La bocciatura è arrivata forte e chiara e sicuramente in settimana mister Calcagni lavorerà più sulla testa dei giocatori che su qualche ridefinizione tattica. Ciò che stona all'interno del ko subito sabato contro è proprio questo lato. In campo Vitelli e compagni non possono rimproverarsi (o non possono farlo più di tanto) di aver sbagliato questo o quel movimento, questa o quella giocata. La Boreale ha perso il match a livello mentale ed il segnale è arrivato chiaro e tondo quando sul 2-1 nella ripresa (fatta salva la capacità di chiudere i varchi dei rossoblù) i viola avevano difficoltà nel penetrare la retroguardia avversaria perché erano in confusione. Il movimento andava bene, ed anche l'intenzione, ma il tutto veniva vanificato al momento della conclusione. L'impressione era quella di aver paura di lasciare troppo spazio in caso di un eventuale errore e di non riuscire poi a recuperare la posizione prima dell'inevitabile. Ciò che porta a confermare questa teoria è la reazione, se così possiamo definirila, dopo il quarto gol. La Boreale si è comunque gettata in avanti, ed ha anche guadagnato un rigore. Segno che, volendo (e nel match di sabato di questo parliamo) si poteva fare di più. In termini di classifica la sconfitta è dannosa per tre motivi. 1) Sorpasso in classifica; 2) Scontro diretto perso; 3) Peggior classifica momentanea negli scontri diretti. Tra le tre di testa la Boreale è l'unica che ha affrontato sia Perconti che Campus. Il risultato è stato 0 punti in due gare con un gol fatto e 5 subiti. La Boreale deve ripartire da questo, dalla necessità di dimostrare, di nuovo, di essere una formazione da vertice, perché al momento il confronto con le dirette rivali è numericamente impietoso.  Lavorare sulla mentalità, sulla convinzione dei propri mezzi, per non rischiare di diventare una bella, ma in quanto tale, meteora.