Il risveglio della Boreale. Calcagni: "E' ancora lunga"

Un'autentica boccata d'ossigeno per la Boreale il 3-0 al Montespaccato. La squadra di Marco Calcagni sembrava davvero smarrita, dopo più di un mese in cui oltre alle sconfitte erano arrivati tanti, troppi, gol incassati. Con i biancazzurri la formazione viola si è ritrovata ed ha ricucito il margine con la zona play off, visto anche il ko del Campus Eur. Non è però tanto la situazione di classifica a rincuorare l'allenatore, bensì l'essere riusciti a darsi una scossa "Siamo tornati a vincere dopo un po' di tempo e questo è importante non tanto perché abbia perso il Campus ma più che altro per esserci ritrovati e per aver rimesso in moto quello che mi auguro possa essere un trend positivo. Da troppo tempo le cose erano cambiate ed i risultati tardavano ad arrivare. Siamo anche andati incontro a delle imbarcate francamente imbarazzanti. Trovare i motivi di un periodo così negativo è un po' difficile, se fosse stato facile saremmo riusciti a correre ai riapri. Sono subentrate tante situazioni: un calo mentale, il fatto di essere stato lontano dal campo per circa un mese a causa dell'influenza, qualche assenza. Fino all'inizio di questo mese  nero avevamo raccolto tanto, forse anche qualcosa al di sopra delle nostre possibilità. Quando vinci prendi il risultato e vai avanti, e se c'è qualche problemino non ci pensi. Poi invece se i risultati non arrivano diventa tutto più complicato. Probabilmente anche il non essere abituati a ritrovarci in una posizione di classifica simile ha fatto il resto. La società però ci ha fatto lavorare con la massima tranquillità senza pressione e senza rimproveri. Abbiamo perso un po' di smalto e quello che mi auguro è che la vittoria col Montespaccato possa essere il primo passo per uscire dal tunnel, dal quale non sia assolutamente fuori. Abbiamo vinto, è vero, ma di fronte c'era una squadra con qualche problemino in più rispetto ai nostri. Sabato prossimo avremo un test più probante, in casa del Savio. Da quella partita capiremo a che punto di guarigione siamo o meno"