REGIONALI
Gaeta, De Meo: "Deve girare la ruota della fortuna"
Il tecnico biancorosso analizza il secondo ko consecutivo, maturato al Riciniello contro il Podgora
Cercate su Google il significato della parola 'fortuna' e, approssimativamente, vi uscirà questa risposta: "Presunta causa degli eventi e delle circostanze non spiegabili razionalmente, immaginata mitologicamente come una dea bendata che distribuisce indiscriminatamente il bene o il male". C'è chi ci crede, chi no; chi la usa - anche esageratamente - come spiegazione di ogni episodio contrario e chi non la vuol sentire nemmeno nominare. Poi, però, ci sono casi che, obiettivamente, fanno riflettere sull'esistenza o meno del cosiddetto fattore 'C' (quello che nel gergo si dice che o hai o ti fanno). Un esempio è il secondo ko di fila del Gaeta, che tutto avrebbe meritato contro il Podgora, tranne un'altra sconfitta. Difficile, anche, l'analisi del tecnico biancorosso Roberto De Meo, che non sa come motivare il 3-4 maturato al Riciniello. "La squadra gioca: sta esprimendo un calcio come vorrei, però qualche errore di troppo ci sta penalizzando" - ha spiegato -. "Ai ragazzi non posso dire nulla, perchè anche a livello mentale hanno dimostrato di saper reagire alle situazioni di svantaggio e all'inferiorità numerica. In questo momento stiamo pagando il fatto di non essere un gruppo, dato che soltanto da 3 settimane abbiamo cominiciato a lavorare insieme. Poi un altro problema è che gli episodi non ci sorridono: sabato su 4 tiri abbiamo subito 4 gol, e anche difensivamente non so cosa dire alla squadra perchè non è che abbiamo concesso 12 conclusioni. A quel punto avremmo parlato di ben altro contesto, ma invece i miei portieri non hanno fatto nemmeno una parata". La situazione, però, non è compromessa: "Resto ottimista" - riprende De Meo -. "A mio avviso deve girare soltanto la ruota della fortuna e poi potremo tirare le somme. Poi, ovviamente, non nascondo che dobbiamo crescere come gruppo, e manca un pò di cattiveria in fase offensiva. Al momento gli episodi sono negativi: sembra che abbiamo la calamita dietro la porta. Però vedo una squadra propositiva, che gioca, che mette la palla a terra e fa divertire, come mi hanno detto molti spettatori a fine partita. E io invito proprio i miei giocatori a paragonare il calcio ad un film, che per essere visto non può essere noioso. Questa è la mia filosofia".