l'intervista

Alba Roma, Di Costanzo ha fatto 300 "Ogni gara un ricordo indelebile"

Ufficio Stampa Alba Roma

Due settimane fa mister Enzo Di Costanzo ha fatto 300 e per l’occasione ha ricevuto una bella sorpresa: la società lo ha atteso in campo con i dirigenti, alcuni allenatori e i suoi fratelli che gli hanno consegnato una targa in ricordo del traguardo raggiunto. Ormai al terzo anno all’Alba Roma il tecnico è considerato uno dei punti fermi della società, gode della stima e dell’affetto di tutti e proprio per questo sono state organizzate delle sorprese, alcune anche goliardiche, per dimostrarglielo. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare le sensazioni vissute, ma anche dando uno sguardo al passato e una sbirciatina al futuro.

Mister cosa prova un allenatore a raggiungere un traguardo simile? "In effetti sono tante e sono tanti anni, dal 2007/08; provo orgoglio per il percorso fatto, per aver avuto la fiducia di tante persone che mi hanno affidato le loro squadre, quasi ininterrottamente per tanti anni,  ma la gioia più grande me la da incontrare spesso tanti ragazzi, ormai uomini, che ho allenato e che mi salutano con affetto. Dovrei sentirmi un po' anziano ma in realtà mi sento un ragazzino e questo mi da la forza per cercare sempre di migliorare come se fossi alle prime armi. Ecco, non mi sento un allenatore di "esperienza", forse la riconoscono gli altri; mi sento come un giovane agli inizi con l'entusiasmo, la passione e l’umiltà di voler imparare ancora tanto. Anche se ovviamente ho molte sicurezze mie, acquisite nel tempo".

Il ricordo più bello di queste 300 panchine? "Ogni squadra che ho allenato mi ha regalato momenti bellissimi e ovviamente delusioni. La cosa più bella di un allenatore, almeno per me, è condividere con un gruppo di ragazzi quei secondi di felicità collettiva che seguono un gol decisivo, magari all'ultimo minuto... Però in ogni società dove sono stato ho avuto momenti bellissimi, cominciando dal Magliana, il Garbatella, la Time Sport Garbatella, la G.Castello, la Castelnuovese e ovviamente l'Alba Roma. Ognuna di queste mi ha lasciato qualcosa e in ognuna ci sono state persone che mi hanno accompagnato e che sono ancora miei amici"

Cosa ha provato sabato quando ha visto i colleghi e i fratelli in campo? "Questa è stata l'emozione più grande, non me lo aspettavo proprio; l'Alba Roma mi ha fatto un regalo incredibile e prezioso che porterò sempre con me. Dei miei fratelli Io sono il più piccolo e loro due sono stati e sono la mia guida, sono sempre stati per me un esempio di vita e vederli a festeggiare con me mi ha dato grande gioia davvero; e poi siamo tutti e tre allenatori. Ancora grazie a chi ha pensato questa cosa".

Il sogno nel cassetto? "Non lo so, io vorrei recuperare i punti di svantaggio dalla terza posizione quest'anno, non guardo molto in là; poi vorrei continuare ancora per molto, spero di crescere ancora, magari in questa società, l'Alba Roma a cui mi sto legando molto; qui stiamo facendo un percorso tecnico, il “Metodo Alba” che coinvolge tutti i nostri ragazzi ma anche tutti noi allenatori, dalla scuola calcio all’agonistica; è una cosa unica che per quanto sappia non si vive da altre parti; è molto stimolante e spero che insieme si possano ottenere delle grandi soddisfazioni. A tal proposito vorrei ringraziare l'Alba Roma con i suoi presidenti, il direttore tecnico, i dirigenti, gli allenatori, per gli attestati di stima ricevuti e per aver organizzato a mia insaputa una giornata del genere".

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