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Focus
29 Marzo 2025
Aquino, sopra un foto con nonno Vincenzo, sotto il bacio a mamma Giulia (Foto ©GazReg)
Un bacio a mamma Giulia dopo il gol, uno al pallone prima del rigore e uno al cielo dopo aver gonfiato la rete. Con la Lodigiani in trionfo, per aver compiuto quel passo tanto richiesto dalla quarantina di amici dei ragazzi che al Certosa hanno fatto rumore e colorato la tribuna. Cantato, urlato, sospinto la squadra verso la finale. Un dodicesimo uomo a tutti gli effetti, una autentica guida dalla tribuna, oltre quella, sapiente, di Simone Bottaro dalla panchina.
E una guida c'era pure in campo, sempre lì in mezzo, riconoscibile. Fascia di capitano stretta attorno al braccio, il gol che apre le danze a via dell'Aeroporto di Centocelle e poi la corsa verso la tribuna. "Mamma viene raramente alle partite, oggi sapevo ci fosse e le avevo promesso il gol. Non potevo che dedicarlo a lei, un bacio se lo meritava, è tutta la mia vita".
Coincidenze, il destino - direbbe Jovanotti - Un gigante, un bambino. Eh sì "il gigante è mio nonno, Vincenzo, che purtroppo non c'è più ma è nella mia mente e nel mio cuore, tutti i giorni, sempre. Lo era anche prima del rigore, durante e dopo, il bacio verso il cielo è per lui. Ha fatto sacrifici enormi tanti anni per seguirmi, portarmi agli allenamenti e alle partite, è stato un secondo papà".
Lo seguiva sempre quel bambino, senza arco nè frecce, ma con due scarpini, un pallone e un sogno da inseguire. Quello stesso sogno sfumato lo scorso anno, proprio a un passo dalla finalissima. Quest'anno, però, è tutt'altra storia. Christian Aquino e la sua Lodigiani l'ultimo atto, intanto, se lo sono preso. Bisognerà aspettare venerdì, alle 15.00, per... Per provare a vedere, che c'è laggiù in fondo.
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