Città di Ciampino, Morigi: "Sarà dura, ma i ragazzi possono contare su di me"

Il Città di Ciampino ha scelto di ripartire da mister Walter Morigi: dopo i playoff raggiunti a sorpresa la scorsa stagione, il tecnico (che è stato votato dai colleghi e dai capitani al secondo posto del GR Top Player nella categoria allenatori) è pronto a tornare in campo con la sua squadra alla ricerca di nuovi traguardi da raggiungere. A poche settimane dal via del nuovo campionato, il tecnico ha analizzato a tutto tondo l'ultima annata disegnando, anche, le linee guida della prossima.

Nell'ultima stagione ha conquistato l’accesso ai playoff all’ultima giornata ed è arrivato terzo nella classifica del GR Top Player tra i tecnici della categoria. Che sensazione ha provato?

"L’anno scorso avevamo una buona squadra e siamo riusciti a conquistare il quarto posto. Sicuramente, se fossimo stati più costanti sin dall’inizio, avremmo potuto ambire a qualcosa in più. Essere stato votato come secondo dai colleghi è stata però una grande soddisfazione, soprattutto perché credo che il riconoscimento non riguardi solo l’aspetto tecnico, ma anche ciò che si trasmette come persona. Questa cosa mi ha reso orgoglioso e motivato".

Quali sono stati i successi più significativi della stagione passata?

"Il successo più grande, a mio avviso, è stato quello di aver imparato a credere in noi stessi e a giocare, in un certo momento del campionato, come una vera squadra di alto livello. Un’ulteriore soddisfazione è stata vedere che tutti i miei ragazzi hanno poi trovato spazio, accasandosi in diverse categorie di prima squadra. Sul piano delle singole partite, certamente vittorie importanti sono state quelle contro avversari di spessore come Torrenova, Lodigiani e Vis Sezze".

Qual è stata la chiave tattica per le vittorie della stagione?

"Non credo ci sia stata una singola chiave tattica, quanto piuttosto un atteggiamento costante: io sono un martello. Pretendo molto dai miei giocatori, tanto nello studio quanto dal punto di vista sportivo. Chi lavora o chi studia deve poi dedicare il proprio tempo libero al massimo impegno negli allenamenti. Questo spirito di disciplina e dedizione, più ancora degli schemi tattici, ha fatto la differenza".

Come prepara i ragazzi dal punto di vista fisico e mentale?

"Lavoriamo su entrambi i fronti. Sul piano fisico la preparazione è rigorosa, perché credo che solo attraverso la fatica si possa costruire una mentalità vincente. Dal punto di vista mentale cerco di dare fiducia ai ragazzi, ma anche di responsabilizzarli: l’obiettivo è trasmettere la consapevolezza che ognuno di loro può e deve crescere, mettendosi in gioco in ogni allenamento come se fosse una partita vera".

Come allenatore, quali sono i suoi obiettivi a breve e a lungo termine?

"Quello principale resta sempre lo stesso: colmare le lacune di ogni singolo calciatore e fornire loro le nozioni che magari non hanno ancora acquisito, per prepararli al meglio alla prima squadra. A lungo termine, ciò che mi interessa è che i ragazzi diventino giocatori completi e uomini pronti ad affrontare il salto di categoria con serietà e consapevolezza".

Come si prospetta la stagione futura? Che progetti ha?

"Devo ammettere che quest’anno sarà più difficile. La nuova regola sui 2008 da impiegare in prima squadra ha lasciato molte rose dell’U19 incomplete, perché c’è stata una corsa sfrenata a portare i più giovani direttamente tra i grandi. È raro vedere casi come quello di Lamine Yamal, capace di saltare due categorie alla volta: la realtà, per la maggior parte dei ragazzi, è molto diversa. Nonostante questo, io mi metterò a completa disposizione dei miei calciatori, che hanno scelto di darmi fiducia. Insieme cercheremo di fare il meglio possibile, passo dopo passo".