Panchine

De Paolis - Cura, la frattura "La squadra mi chiede di rimanere, ma..."

Alberto Ciccarelli

Dopo aver portato la nave in salvo al termine di una stagione particolarmente tribolata, Davide De Paolis non siederà più sulla panchina del Cura. Il campionato del tecnico rossoblù è stato un saliscendi di emozioni. Il 9 gennaio 2022 aveva indossato il mantello del supereroe salvando la vita a Tiziano Galimberti, portiere dell’Allumiere. In quella che era la prima partita dell’anno nuovo, iniziava la parabola discendente del Cura, che si sarebbe ritrovato a crollare vertiginosamente dal secondo al terzultimo posto in classifica. La vittoria nel play out ha dato giusto merito agli sforzi, al coraggio e all’onore del tecnico e dei suoi calciatori, che malgrado le tante difficoltà sono rimasti compatti e non hanno abbandonato la nave, portandola in salvo in seguito alla vittoria con lo Sporting Bagnoregio. Ora, però, De Paolis cerca nuovi stimoli, soprattutto dopo quella che, a suo avviso, è stata una cattiva gestione societaria circa la scelta di proseguire o meno con il tecnico. "La dirigenza sta provando a ricucire lo strappo che si è creato – ha dichiarato - ci sarà una riunione per capire se ci saranno le condizioni per proseguire insieme. Secondo me non sarà possibile rimarginare la ferita. Loro ci credono, e dunque per educazione andrò a sentire la loro proposta. C’è stato un fraintendimento. Mi avevano detto che prima di metà luglio non mi avrebbero potuto dare un’indicazione circa il budget da investire per l’allestimento della squadra. Ma a quel punto sarebbe poi troppo tardi per tornare indietro, se le condizioni non mi piacessero. Comunque ho saputo che ci sono sotto altre motivazioni che preferisco non precisare". C’è una seria frattura nell’ambiente rossoblù. "I giocatori stanno storcendo il naso, non sono d’accordo con la scelta societaria di tornare sui propri passi. E’ un comportamento strano. Dopo quello che ho passato quest’anno, avrei voluto almeno il rispetto di essere interpellato con chiarezza, invece di fare questi giri di parole. Non si può rinviare a metà luglio per una decisione, soprattutto se poi mi arrivano voci certe che stiano filtrando delle cose che preferisco non dire. E’ come se si volessero arrampicare sugli specchi. Se rimanessi, lo farei solo per la squadra, che mi sta supplicando di restare per proseguire il lavoro intrapreso quest’anno". Scenari bloccati per De Paolis. "Al momento non ci sono alternative. Ho parlato con due società. Una è di Seconda Categoria e gioca il sabato; lavorando per me sarebbe impossibile. Un’altra società mi ha messo in stand-by perché potrebbe ingaggiare un allenatore che porterebbe uno sponsor. E questa è la cosa che più mi dispiace, per un amante del calcio come me. Oggi si rinuncia alla qualità e alla competenza per mettere davanti l’aspetto economico. Penso a Marco Rossi, che è andato in Ungheria ed ora sta avendo la sua rivincita".

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