1ª CATEGORIA

Il post Anguillara-Passoscuro: voce ai presidenti Fabbriconi e Cantucci

Alberto Ciccarelli

Un nuovo, presunto, caso di insulti razzisti travolge i campi da calcio. Questa volta, sul banco degli imputati è finito il campionato di Prima Categoria, con riferimento alla partita tra Anguillara Passoscuro. Da un lato (fronte casa) l'accusa di aggressione nei confronti di Arditi, che ha riportato la rottura di setto nasale, zigomo e osso etmoide, come riportato dal club. Dall'altro versante, quello ospite, si denunciano invece insulti razzisti indirizzati al calciatore Ndao Papa Cheick, che sarebbe stato l'autore dell'intervento scomposto che ha provocato l'infortunio del giocatore di casa. Il giudice sportivo ha cercato di fare chiarezza sull'accaduto, sanzionando l'Anguillara con l'ammenda di 500 euro e Alessandro Trivellini con dieci giornate di squalifica per "gravi insulti di natura razzista e discriminatoria". Due turni, invece, a Cheick. I due presidenti hanno commentato a freddo l'episodio.

Giuseppe Fabbriconi - Presidente dell'Anguillara: "Non recriminiamo niente sulla partita, vinta meritatamente dal Passoscuro. Il fatto più brutto è quello accaduto all'85', a risultato acquisito. A gioco fermo, su una punizione, un nostro giocatore è stato colpito da una gomitata. Era una partita tranquilla, normale. Non voglio dire che sembrava un'amichevole, ma l'ambiente era più che rilassato. Loro dicono che ci sono state delle provocazioni da parte nostra, si sono ipotizzati degli insulti razzisti, che però non ci sono mai stati. Conosco il ragazzo, lavora sul sociale e ci crede fermamente. Se lui mi ha detto che non si è reso autore di nessun insulto, ho fiducia in quel che sostiene. Ad oggi, non abbiamo ricevuto scuse o telefonate per informarsi su come stesse il nostro giocatore. Il loro ragazzo continuava a provocare, sono stato anch'io a fare da scudo per evitare che succedesse l'irreparabile. Dopo il fallo continuava ad inveire, è stata una brutta cosa. Il ragazzo ha trascorso domenica notte in ospedale, setto nasale e zigomo sono rotti. Per trenta giorni dovrà restare fermo. Agiremo per via legali, chiediamo dei provvedimenti per un'azione a gioco fermo. Si è sentito il rumore della rottura dell'osso anche sulle tribune. Ho visto la gomitata e ho soccorso immediatamente il calciatore. Aveva freddo e giramenti di testa, una volta che si era un pò ripreso ha provato a raggiungere l'autore del gesto per chiedere spiegazioni, ma lui ancora inveiva, aveva un fuoco addosso nei suoi confronti".

Stefano Cantucci - Presidente del Passoscuro: "Durante la partita, sono state dette cose poco consone nei confronti di un nostro tesserato. E' un giocatore come gli altri, apostrofato con parole che preferisco non ripetere. E' fuori da quel che concerne il calcio. C'è stato un fallo di gioco, poi è successo quel che è successo. Dal gioco del calcio alle accuse razziste non capisco come ci si arrivi. Vorrei si giocasse a pallone, non fare la guerra. Nel 2023 non si possono fare certi discorsi, non capisco perchè abbiano dovuto discriminare questo giocatore. Dall'inizio della partita, si intuiva che qualcosa sarebbe successo. Il ragazzo, già dopo cinque minuti, aveva denunciato all'arbitro gli insulti indirizzati nei suoi confronti. Il direttore di gara ha detto di continuare, lo ha fatto finchè ha resistito. Il fallo? E' stato di reazione. Era stato colpito a sua volta, ha subito una botta in faccia. Gliel'avevano promesso, e alla fine ha ricevuto un colpo, che sommato agli 85' di offese razziali nei suoi confronti lo hanno portato a rispondere in quel modo. Non è lo sport che vorrei, la punizione rispecchia quel che è successo, chiunque potrebbe testimoniare. Da Presidente, se avessi gente nella mia squadra che ha questi atteggiamenti, sarei il primo a farla uscire dal campo. Chiudo dicendo che siamo contenti di avere giocatori di colore nella nostra squadra, sono bravi ed educati. Le altre società sono libere di fare quel che vogliono, ma nel 2023 non si può assistere a episodi del genere".

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