1ª Categoria

Pianoscarano e la favola Castelli: dopo l'incidente sogna l’esordio

La passione per il calcio è sempre stata forte, così come quella per il ruolo del portiere. Talmente forte che nemmeno l’amputazione di una parte dell’avambraccio ha potuto tenere Maurizio Castelli lontano dai pali. L’estremo difensore 31enne ha firmato da poco un accordo che lo legherà al Pianoscarano per questa stagione, in cui proverà a ricavarsi almeno lo spazio per l’esordio in gara ufficiale. Da sempre innamorato del calcio, anche se non giocato a livello agonistico (“preferivo giocare a “tedesca” con gli amici per strada, cercando sempre di buttare la palla fuori – rivela – per andare in porta”) Castelli ha continuato a seguire la sua passione anche dopo quel maledetto incidente del 2015: “Un ubriaco – ricorda il neo portiere del Pianoscarano – mi ha tagliato la strada mentre ero in moto ed ho passato i successivi otto mesi a cercare di salvare la mano sinistra. Nonostante quasi trenta operazioni, dopo un consulto con un medico di Milano, ho optato per l’amputazione che ha comportato la perdita della mano e di parte dell’avambraccio, salvando però l’articolazione del gomito, pensando di non poter più giocare a calcio”. Gli inviti degli amici a partecipare a partite organizzate tra loro non hanno scalfito il suo amore per il ruolo del portiere, rimasto troppo forte. E senza stare tra i pali non sarebbe stata la stessa cosa. Poi nel 2020 arriva la svolta: Maurizio conosce Arturo Mariani e Luca Zavatti, rispettivamente fondatore e direttore sportivo della Roma Calcio Amputati. Con loro riesce a tornare in porta, trovando anche il modo di collaborare con la Tuscia Goalkeeper Academy grazie alla quale conosce Giuseppe Iacomini direttore sportivo del Pianoscarano: “Due teste matte – ride Castelli – che si sono trovate. Con lui è nata l’idea di tornare nel calcio vero. In questa prima settimana di settembre è iniziata la preparazione, in cui cercherò di riadattare il mio corpo ad effettuare i gesti tecnici del portiere pur senza l’ausilio del braccio sinistro. Non è un percorso semplice, anche perché con la squadra amputati dovevo giocare con l’arto sotto la maglia, dunque si può dire che si tratta di due sport diversi per chi ricopre questo ruolo. Sarà una strada lunga e difficile, ma un traguardo spero di raggiungerlo: quello dell’esordio in gare ufficiali”.

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