serie b
Mirafin, Arriva Emanuele Petrucci e ritorna la vittoria
Il nuovo acquisto ha suonato la carica per il team di Ardea dopo un periodo abbastanza difficile, trascinando i suoi con 5 gol
Ultime partite di campionato spesso di ottimo profilo in termini di prestazione, ma da dimenticare per i punti messi nel carniere. Giocate di alto livello ed errori grossolani si sono susseguiti con sconcertante regolarità, partite quasi chiuse che incredibilmente si sono riaperte, qualificazione in Coppa a rischio, l’ultimo mese Mirafin non sarà ricordato negli annali della società del presidente Mirra.
Marcelo è un grandissimo giocatore e non perde occasione per dimostrarlo, Ferreira è il capocannoniere del campionato, gli spagnoli giocatori di assoluto livello, Fratini la sicurezza di sempre, Moranti e Molitierno parano come di norma sanno fare, ma manca qualcosa, questa è la sensazione di tutti, ci vuole il colpo giusto, bisogna ritrovare la convinzione delle prime giornate, il sogno deve continuare. Ed arriva Petrucci, Emanuele si presenta in sordina, senza proclami, sicuro di quello che può dare, convinto che è lui l’uomo giusto, il giocatore che riaccenderà la scintilla. Proviene dalla categoria superiore, tanta sostanza, un’amicizia fraterna con la rete, è giovane ma gioca da veterano, cultura del lavoro, poche parole, il campo come giudice unico. Ed è subito gol, grande prestazione, tre punti, terzo posto in classifica, pass per la coppa. A Fondi sembrava che la Mirafin fosse un’altra volta in balia di se stessa, incapace di lottare, in preda agli incubi peggiori. Sotto di due reti, bisognava trovare le giuste motivazioni, l’orgoglio dei campioni, non c’era più tempo per gli alibi, gas a tavoletta, a bordo chi se la sente. Emanuele è tra i primi a suonare la carica, Marcelo diventa padrone dell’area avversaria, tiene palla e scarica per i cecchini, che non mancano il bersaglio. Le reti sono 5, i punti 3, secondo tempo tra i migliori della stagione, la scintilla è riaccesa.
Allora Emanuele, solo fortuna o ci hai messo del tuo? "La squadra è forte, veramente di ottimo livello, il mister è di categoria superiore, la società è quasi 20 anni che rappresenta un modello per serietà e competenza degli addetti ai lavori, non credo sia merito solo di Petrucci se siamo tornati alla vittoria. Forse, come dici te, ho portato quel po’ di fortuna che è sempre amica gradita e che mi sembra non fosse molto vicino alla Mirafin nelle ultime giornate".
Dalle prime impressioni, quale pensi che sia il reale valore della tua nuova squadra? "Numericamente siamo un po’ pochi, ma mi permetto di dire tutti di grande qualità. In queste situazioni ci sono i pro ed i contro. Da un lato è più facile trovare la necessaria sintonia, Marcelo ed io senz’altro saremo agevolati nell’integrarci nel resto del gruppo. Di contro, sarà necessario essere molto attenti alla condizione fisica, cali di forma spesso sono l’anticamera degli infortuni e noi non ce li possiamo permettere. Da pazzi immaginare di restare fuori per sanzioni disciplinari di qualsiasi tipo".
Fino a che punto possiamo sognare? "I sogni non hanno limiti e non sarò certo io a metterne. Certo, se con la sveglia ci accorgessimo che è tutto vero non ci dispiacerebbe assolutamente, e non sarebbe uno scandalo. Lavoro, lavoro e lavoro, questa è l’unica via che conosco per fare in modo che la sveglia diventi amica ed il sogno realtà".