l'intervista
Real Testaccio, i piani di D'Antoni: "Estate di duro lavoro"
Il presidente capitolino presenta il nuovo progetto giallorosso targato Giampiero Guarracino
Alessandro D'Antoni non è un uomo di molte parole. Il presidente del Real Testaccio, patron della giovane realtà di Roma Sud che ha tutta l'intenzione di conquistarsi un posto di rilievo nel panorama del calcio laziale nel giro di poche stagioni, ama più i fatti alle parole. Non è stato semplice convincerlo a scambiare due chiacchiere su questa estate che ha un sapore tutto nuovo. L'aria che si respira dalle parti del Fiorini, il centro sportivo che ospiterà le gare dell'agonistica per la prossima stagione, è di grande fermento. Sono decine i ragazzi che stanno partecipando alle selezioni sotto lo sguardo vigile ed esperto di Giampiero Guarracino, il primo tassello di un mosaico che sta pian piano prendendo forma. Eppure D'Antoni, dietro il suo sorriso sornione, resta ben saldo con i piedi per terra: “Siamo all'inizio, c'è tanto da fare, sarà un'estate di duro lavoro”. Il numero uno del club testaccino aveva le idee ben chiare già prima dell'annuncio del blasonato DS: “Il direttore è un professionista, una figura del quale avevamo bisogno per dare una struttura organizzativa e tecnica di prima fascia. Ci sta dando una grossa mano sotto tutti i punti di vista, ma è chiaro che da solo non basta, sono tante le cose da fare”. A partire proprio dal Fiorini, al quale verranno rinnovate le tribune dopo il manto erboso reinstallato neanche un anno fa, per arrivare alla ristutturazione dell'Ostiense, che nei piani del presidente resterà il quartier generale della scuola calcio: “L'impiantistica è fondamentale per la crescita del club. Vogliamo mettere a disposizione dei ragazzi di Testaccio e delle zone limitrofe strutture di primo livello, sicure, e adeguate alla nostra programmazione”. Un futuro che D'Antoni sta progettando con oculatezza: “Non andiamo di fretta, Roma non è stata costruita in un giorno. Per arrivare dove ci siamo prefissati servono sì competenza e determinazione, ma anche pazienza. Vogliamo creare qualcosa di importante, una realtà solida e duratura e dobbiamo gettare fondamenta forti”. Poi il suo sguardo si sposta sul campo, ci sono i 2005 che stanno provando. Li osserva con attenzione: “Sono venuti tanti ragazzi, alcuni davvero interessanti”, dichiara con soddisfazione lanciando un'occhiata di complicità a Giampiero Guarracino, per poi chiudere: “Vederli che si divertono, che hanno l'opportunità di stare lontano dalla strada, è la mia gioia più grande”. Intanto le fondamenta stanno prendendo forma, il progetto è partito. Roma non sarà stata costruita in un giorno, ma il Real Testaccio vuole andare veloce.