l'intervista

Compagnia Portuale, il punto di De Rosa sulla scuola calcio

Il neo dirigente civitavecchiese si dice onorato di lavorare con i giovani della CPC 2005: "Club in ascesa"

Un dopo scuola ma soprattutto un’ambiente dove crescere e maturare un tipo di filosofia tipica dello sportivo. La Compagnia Portuale crede fermamente nei giovani: lo stesso Patrizio Presutti, uno dei pilastri portanti del gruppo dirigenziale portuale, ha sempre visto nella Scuola Calcio l’elemento cardine per un futuro radioso del club. Per la stagione 2018/2019 la Compagnia Portuale è ripartita, nella Scuola Calcio, da un pezzo che è ormai storia pura calcistica in città come Pino De Fazi, a cui si è unito l’ex DLF Manlio De Rosa ora direttore sportivo dei giovani alla Cpc. “Sono onorato - dichiara De Rosa - di aver intrapreso questo nuovo percorso come direttore sportivo nel settore giovanile alla Cpc: ho chiuso con un’esperienza che mi ha lasciato parecchi spunti di riflessione, per ripartire da un club nettamente in ascesa a Civitavecchia”. I numeri della Scuola Calcio Portuale sono in aumento: merito del buon operato svolto nel recente passato ma anche del sempre crescente appeal che offre un sodalizio voglioso concretamente di crescere. “Alla Cpc - prosegue De Rosa - ho trovato in Pino De Fazi una risorsa umana unica a livello squisitamente professionale; tutti comunque all’interno del club lavorano con passione ed entusiasmo, del resto si cerca di far star bene i bambini a trecentosessanta gradi, mantenendo una quota d’iscrizione ai corsi annuali in teoria alla portata anche delle famiglie appartenenti ad un ceto sociale diciamo non facoltoso”. Poter usufruire poi dalla stagione attuale di una struttura all’avanguardia come il Vittorio Tamagnini costituisce poi un valore aggiunto non di poco poco per chi si orienta verso il mondo Cpc. “Indubbiamente - conclude il dirigente - per una società togliere un bambino dalla strada è di per se motivo di vanto, se poi lo si fa crescere nel comfort, in un ambiente sereno con tecnici dal curriculum illustre a Civitavecchia credo sia il massimo: a noi della Cpc poi il risultato non interessa nei bambini, noi vediamo il ragazzo in prospettiva, cerchiamo di farlo diventare un uomo che abbia poi nelle proprie virtù radici sportive essenzialmente costruttive”.

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