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Roma, difesa da tradimento e perdono. Ecco perché...

La retroguardia giallorossa ha dimostrato ancora una volta di non riuscire a trovare una quadratura in fase difensiva, ma in attacco...

La difesa di Alberto De Rossi continua a non trovare la quadratura del cerchio. Tra errori tecnici e tattici, individuali e collettivi, contro il Sassuolo è arrivata l'ennesima conferma di quanto la retroguardia giallorossa non riesca a garantire sicurezze. Contro i neroverdi hanno influito senza dubbio le pesanti assenze con le quali ha dovuto fare i conti l'allenatore capitolino. Con Bouah e Calafiori out per infortunio e Parodi squalificato, De Rossi ha dovuto ridisegnare il pacchetto arretrato che però è stato spesso preso d'imbucata, anche quando la linea a quattro era posizionata nella maniera corretta. Alessio Santese, proposto nell'inedito ruolo di terzino destro, non ha saputo dare solidità alla corsia di competenza. Oltre a non fornire supporto alla manovra offensiva, come anche lo stesso tecnico ha fatto notare durante il match, quando attaccato il difensore 2001 andava in netta difficoltà, non a caso è stato poi sostituito all'intervallo da Ndiaye, che invece si è distinto per diverse ottime chiusure. Chissà che nelle prossime uscite le chiavi della fascia destra non vengano affidate a lui. Trasciani, al rientro dalla squalifica, ha dovuto mettere spesso uno zampino sulle solite disattenzioni di Bianda. Una delle poche note positive riguardanti la retroguardia giallorossa è stata senza dubbio la prestazione di Semeraro che, oltre al gol, ha messo in atto una prova di livello. Ma se la difesa romanista va in bambola quando messa sotto pressione, in fase offensiva, quasi per assurdo, riesce ad essere incredibilmente efficace. Le prime due reti capitoline vengono infatti dai piedi di Bianda e Semeraro. Il centrale francese apre le marcature con un mancino dal limite che bacia il palo ed entra in rete. Stessa sorte per il pallone crossato dal terzino mancino che colpisce il legno alla sinistra di Turati e finisce in fondo al sacco. Fino a questo momento della stagione in diverse partite è stata infatti proprio la difesa a togliere le castagne dal fuoco. Come il gol di Trasciani all'esordio con il Chievo. O come nella trasferta di Napoli, in cui i gol di Calafiori e Trasciani consegnarono i tre punti alla Roma. Per poi finire proprio con l'ultima gara contro il Sassuolo, in cui, come detto, altri due difensori sono andati in rete. Una difesa da tradimento e perdono verrebbe da dire, che prima "tradisce" non difendendo a dovere la propria porta, poi si fa "perdonare" infilando quella avversaria. 

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