L'INTERVISTA
Lazio, capitan Nicolò Armini fa il punto sulla stagione
Il difensore centrale biancoceleste ha espresso le sue impressioni sul campionato e non solo
Il capitano della Lazio si è raccontato a 360° ai microfoni di Lazio Style Radio, toccando diversi tasti della sua annata in biancoceleste: "Al momento stiamo seguendo un programma di allenamento che ci hanno dato mister e preparatore atletico. Mi alleno il doppio di quanto avrei fatto normalmente, anche grazie al mio personal trainer. Passare tutto questo tempo a casa per me è strano, però guardo sempre il lato positivo, cerco di perfezionarmi. Magari faccio due scambi a pallone anche con i miei cugini in giardino, ho questa fortuna e ne approfitto. Poi Netflix, PlayStation. I compagni di squadra? Ci sentiamo con delle chiamate di gruppo su Zoom. Ci mandiamo anche video con degli esercizi per gli allenamenti e ci sfidiamo spesso". Il difensore classe 2001 ripercorre la stagione con la sua Lazio: "Avevamo trovato la giusta quadratura, per questo siamo stati un po’ penalizzati. Quest’anno la classifica è molto corta, si oscilla spesso tra zona playout e playoff. Speriamo si possa ricominciare presto perché la squadra c’è, era in sintonia e aveva trovato equilibrio. Rispetto alla Primavera 2 il campionato è diverso, è tutto un altro livello. A inizio anno non riuscivamo a concretizzare tutte le azioni create. Prima del derby venivamo da tante sconfitte consecutive. Ci siamo parlati, dicendo che non potevamo ripetere quanto successo due anni fa. Abbiamo vinto contro la Roma e da lì è cambiata la nostra stagione. Peronsalmente mi sono messo a disposizione di mister Menichini in un nuovo ruolo, ma non c’è problema: dove lui mi mette, io gioco. Sono cresciuto da difensore centrale di difesa a 4. Poi l’anno scorso ci schieravamo a 3 come la prima squadra, e ho iniziato a giocare anche sul centrodestra. Tornando a 4 abbiamo trovato equilibrio con me nel ruolo di terzino destro, quindi il mister mi ha lasciato lì. A me piace portare palla, salire, impostare. Per questo mi ispiro a Luiz Felipe. Giocare da terzo di difesa è bello, perché sei più libero in marcatura, puoi sovrapporti sulle fasce, andare a prendere alto l’attaccante. Se nascondo le emozioni? Fa parte del mio carattere. Quando ho esordito in Serie A ho realizzato tutto dopo, avevo i miei genitori in tribuna, il mio fratellino a fare il raccattapalle e io stavo in campo. Da laziale la squadra era in svantaggio e io ho pensato solo a cosa fare. Ringrazio mister Inzaghi anche per avermi dato l’opportunità di esordire in Europa League". Il talento laziale prosegue esprimendo le sue imprssioni sulla Nazionale: "Rappresentare la mia nazione è un motivo d’orgoglio. Poi giocare con l’Italia mi ha dato maggiore esperienza per quando tornavo alla Lazio, ti confronti con i ragazzi più forti della tua età, è bellissimo!"