dopo gara
CPC, una cinquina che gratifica Presutti: "È stato emozionante"
Il largo successo contro la Monti Cimini esalta il neo presidente, che guarda avanti con ottimismo e prudenza
Un po’ come al solito spagnola ma al contempo anche molto pragmatica, solida e tosta nel suo insieme, la CPC 2005 ha steso la Polisportiva Monti Cimini in maniera netta.I rossi hanno interpretato lo spartito, tracciato da mister Caputo, in maniera impeccabile.Il primato, nuovamente conquistato, seppur in coabitazione proprio coi gialloneri di capitan Nencione e, la Corneto Tarquinia, anima ancor di più, i pensieri positivi del giovane patron Patrizio Presutti. “Abbiamo disputato una grandissima gara: è stato tutto molto emozionante, sono molto felice perché stare in testa alla classifica gratifica e ripaga del duro lavoro svolto sin qui da ogni interprete della famiglia portuale”. I tirrenici hanno surclassato la Monti Cimini ma Presutti, saggiamente, placa i fuochi euforici che, inevitabilmente si attiveranno nelle menti dei calciatori in questi giorni. “Reputo straordinaria la nostra prestazione contro una squadra capace di vincere cinque gare su cinque lontano da Vignanello ma, al contempo rimango calmo, aspetto conferme da parte dei giocatori: continuo a pensare che noi siamo padroni del nostro destino”.
A suggellare una domenica di puro tripudio il pari pomeridiano al Vitali tra la Vigor Acquapendente ed il Canale Monterano. “Un risultato un po’ a sorpresa francamente - prosegue Presutti - a testimonianza che, questo campionato riserva ogni giornata delle complessità non indifferenti: i tranelli per le così dette big sono sempre dietro l’angolo: dobbiamo ragionare bene anche noi in questi termini”. La rosa della Compagnia Portuale sembra sia adeguata al massimo per primeggiare fino alla fine del campionato. “In effetti lo è - conclude Il classe 1980 - ma forse una prima punta, uno stoccatore manca all’appello anche se, siamo nei numeri il miglior attacco di tutti e 4 i gironi e Paolo (Caputo ndr) ama giocare col cosiddetto falso nueve: vediamo cosa riusciamo a fare” conclude sorridendo e strizzando l’occhio il presidente della Roja.