Zena, su e giù dal palco. Sei partite per sapere la verità

Se le prime due continuano a balbettare, alle spalle di Pescatori Ostia e Fiumicino il ritmo è decisamente più alto. I gialloverdi capolista sono incappati in tre sconfitte in otto gare dopo l'unica in 16 del girone d'andata. Inciampi che possono esserci ai quali bisogna saper rimediare come, in parte, successo, e sperare nello stesso tempo che le dirette concorrenti non si avvicinino troppo. In questo secondo caso la Pescatori è stata discretamente fortunata, visto che la prima realtà alle sue spalle, il Fiumicino, che ha centrato 3 pareggi consecutivi, 4 in totale nel girone di ritorno ed ha comunque una gara da recuperare. Un passo che non l'ha fatto avvicinare più di tanto alla vetta, mentre le ha fatto perdere il secondo posto ed ora ha lo Zena affiancato al terzo. Il caso dei rossoblù tiburtini è abbastanza particolare. Squadra costruita senza dubbio alcuno per lottare per il vertice guardando alla rosa, quello che le è mancato è stata al continuità necessaria per emergere del tutto, anzi, ancor più nello specifico, ha pagato carissimo due mesi da incubo. Tra infortuni, gol falliti e troppi (16) incassati Libertini e compagni sono repentinamente crollati in classifica, prima di risalire, altrettanto repentinamente. Cinque vittorie consecutive che hanno dato nuova linfa ai sogni di Eccellenza di un club che ha saputo programmare nel corso degli anni (questo è il terzo consecutivo nel campionato cadetto) e che mai come in questo era (o forse è) ancora in corsa per un ulteriore step. Ci sono stati dei rientri importanti come quello di Onorati.

La fame del Cobra l'abbiamo vista proprio domenica nell'occasione della conquista del rigore...E della sua mancata realizzazione. Un quid mentale che immaginato sparso su tutta la rosa può essere determinante. Il saliscendi dal palco però non è più ammesso. Se lo Zena vuole provarci fino in fondo deve di fatto vincerle tutte, in particolare il derby della penultima, contro quel Villa Adriana che si augura invece passi falsi davanti e dietro di sé (come logico e lecito attendersi).