23ª GIORNATA

Brutti, sporchi, ma vincenti: la Lazio rimane in corsa

I biancoazzurri di Simone Inzaghi conquistano i tre punti con una prestazione poco brillante, ma comunque efficace

La Lazio è in crescita. Lo dimostrano i numeri, meno le prestazioni, ma questa è una costante in questa stagione biancoceleste. Da dopo la pausa post-natalizia la formazione di Inzaghi è riuscita a mettere in fila alcuni buoni risultati, ma il gioco? Beh, sul gioco c’è ancora, c’è sempre, da migliorare.


Il Gennaio laziale Nel mese di Gennaio si parte dal Novara, una prestazione ok considerando gli avversari. Poi il Napoli, in una gara tenuta in vita fino all’ultimo respiro, ma più che per meriti della Lazio per demeriti degli uomini di Ancelotti dato che il risultato a fine partita poteva essere nettamente diverso. Da qui altro impegno importante: si passa alla Juventus. Il ‘carro armato’ guidato da Allegri quella sera aveva qualche problema, i cannoni lì davanti si dovevano essere inceppati, ma poi bastano 15 minuti di bombardamento incessante per far crollare il fragile risultato guadagnato a fatica da Immobile & co.; in ogni caso la prestazione della Lazio rimane una delle più belle della stagione corrente; già della stagione corrente. E’ passato tempo, si tende a dimenticare, ma lo scorso anno la Lazio era tutta un’altra storia, merito senz’altro di uno stato di forma decisamente diverso dei giocatori più rappresentativi. Luis Alberto è una lampadina che si accende e spegne ad intermittenza e non illumina più quella zona d’ombra che si crea tra il reparto di centrocampo e quello d’attacco. Milinkovic dal Mondiale non sembra più essere lui, le tante voci di mercato lo avranno disturbato, o magari la sua preparazione fisica non è delle migliori, o forse ancora la sua fame e voglia di dimostrare si è un po’ placata dopo un’ottima annata, che ormai è quanto basta per far infuocare i media ed il mercato di oggi. Immobile è un capitolo a parte, lui c’è sempre. Corre e fa reparto da solo, troppo spesso arrivando stanco ai momenti che contano, ma in fin dei conti ad un attaccante così gli si può contestare poco, forse con un compagno di reparto all’altezza potrebbe esprimere un gioco ancora più efficace rimanendo più lucido e trovando più appoggi.


Si riparte dalla Coppa Italia Ma torniamo al Gennaio laziale. Dopo la sconfitta beffarda contro la Juventus si passa all’Inter in Coppa Italia con una prestazione di carattere che era davvero d’obbligo dopo le ultime due sconfitte subite in campionato. Fortunatamente i nero-azzurri ci mettono lo zampino, perchè la loro prestazione è davvero da rivedere nonostante il pari alla fine dei 120 minuti, e la Lazio in qualche modo passa, come al solito complicandosi la vita. Poi ancora una vittoria con la spia della riserva accesa contro il Frosinone, una partita sofferta per i biancocelesti che alla fine vincono senza brillare. Oggi ecco l’Empoli, una squadra che tra alti e bassi si trova ad un solo punto dalla zona rossa, ma in questo giovedì condito da poco recupero e tante assenze avrebbe potuto rappresentare una minaccia. Così non è perchè al triplice fischio i ragazzi di Inzaghi escono vincitori, seppur, come sempre, con qualche riserva.


Il match La partita inizia piano con l’Empoli che nei primi 10 minuti si costruisce due occasioni grazie agli errori di Bastos prima, e Radu poi. Alla mezz’ora arriva il primo squillo con un’azione personale di Correa che lascia partire un tiro troppo debole per essere pericoloso. Da qui la Lazio prende coraggio ed ha altre due buone occasioni: la prima con Milinkovic, che sfrutta la solita, trita e ritrita, giocata di Lulic, per andare alla conclusione di testa; la seconda ancora con Correa, che apre e chiude una bellissima azione tutta di prima, ma nel chiuderla spara il pallone proprio addosso al portiere. Pochi minuti più tardi Caicedo si divora un gol a due passi dalla porta e fulmina con lo sguardo il guardalinee reo di non aver alzato la bandierina in maniera repentina, così da rendere più ‘leggero’ il suo erroraccio. Lo stesso sguardo fulminante però Caicedo lo tira fuori andando a guadagnarsi un rigore grazie ad una delle sue caratteristiche migliori, la grinta, ed anche allo stop non perfetto di Provedel. Dal dischetto, dopo un tira e molla con Correa, va lo stesso Caicedo che si dimostra freddo ad insaccare. Nella ripresa non si registrano sussulti importanti. La Lazio si abbassa, tanto, troppo, e concede qualcosina all’Empoli che però si dimostra spuntata nei suoi giocatori migliori come Caputo. Il cambio forzato di Milinkovic sembra presagire la solita sofferenza, ma come detto la formazione di Iachini non riesce proprio ad incidere e solo Silvestre con un colpo di testa defilato spaventa il pacchetto arretrato della Lazio. Altri spauracchi li crea Bastos, in assoluto il peggiore in campo, che tra passaggi sbagliati, incertezze e scivoloni crea solo tanta confusione. Fortunatamente Di Lorenzo, un giocatore che si sta dimostrando sempre di più da tenere d’occhio, macina gioco sull’altra fascia, mentre la catena di sinistra dell’Empoli sembra essere meno in partita. Alla fine delle contese la Lazio si conquista i tre punti ed il più che momentaneo quarto posto in una gara rimasta in bilico, nella quale, fortunatamente, la formazione ospite è sembrata a corto di idee, mentre i biancocelesti ora potranno finalmente ricaricare le batterie. Col Siviglia però servirà ben altro, questo Inzaghi lo sa e per questo farà bene a mantenere alta la concentrazione dei suoi.


Una nota positiva: Finalmente non sono serviti 15 tiri in porta prima di trovare la rete, anzi sono bastati 10 minuti di gioco tra il 30esimo ed il 40esimo del primo tempo per acciuffare la vittoria.

Una nota negativa: Bastos.

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