l'intervista

Urbetevere, Cicchetti: "Siate fiduciosi ed ottimisti"

Il tecnico gialloblù racconta le emozioni che si nascondono dietro una stagione e riflette sull'emergenza covid-19

In casa Urbetevere è Valerio Cicchetti, tecnico dell'Under 14, a fare il punto della situazione, raccontando le emozioni che si nascondono dietro un campionato intero e svelando le riflessioni su questi giorni di emergenza. Si comincia proprio dalla quarantena: "Questo periodo è difficile per tutti. Personalmente cerco di viverlo in maniera più sana possibile, facendo attività fisica in casa e rispettando le regole, limitando gli spostamenti allo stretto necessario - esordisce - Sento spesso i ragazzi, tra messaggi o video-chiamate, e vedo diverse reazioni a questa situazione: l'aspetto psicologico è quello più delicato. Cerco di essere un punto di riferimento in questo senso per i loro, li stimolo e gli do obiettivi, voglio tenerli attivi. Abbiamo affrontato di tanti temi, sono contento del confronto che abbiamo, riusciamo ad interagire bene". Dalle parole del giovane allenatori si percepisce una forte unione tra lui ed il suo gruppo: un legame consolidatosi giorno dopo giorno: "Per noi è stata una stagione particolare, con un ottimo inizio e qualche probelma a cavallo del 2020, tra assenze e dinamiche varie. Quel momento è stato duro ma ci ha fatto bene, perché i ragazzi sono maturati in modo significativo - prosegue - Abbiamo svolto un lavoro importante con i singoli, che ha formato anche noi come staff: stavamo riprendendo in mano la stagione, c'era ancora da lottare ma quello che mi interessa è stato vedere i miei giocatori diversi, più consapevoli. Il mio legame con questo gruppo è stato molto viscerale, ho tanti aneddoti, tra ricordo il giorno della consegna della fascia da capitano, un momento emozionante. Come anche le molte volte in cui ci siamo confrontati e detto tutto in faccia, guardandoci negli occhi". E se alla base c'è un rapporto de genere, il messaggio che Cicchetti manda ai suoi 2006 non può che venire dal cuore: "Gli mando un messaggio, che già conoscono: sono giovani, non devono mollare e hanno il tempo per fare tutto nella vita, non solo calcisticamente. Il futuro è nelle loro mani, devono essere fiduciosi e ottimisti".

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