TDR 2019
Iacoponi, Giannichedda e... Il Lazio centra la finale
Con una gara batticuore la formazione dell'ex mediano di Lazio e Juventus elimina la Toscana
Chi ci crede di più, chi più a lungo sa tramutare la sofferenza in forza ha con sé le chiavi del successo. E' un Lazio immortale, quello che vola in finale, superando la Toscana a suo modo, col batticuore e la qualità dei singoli che creano un mix perfetto. Ma ora non è più tempo di festeggiare. Già da adesso, perché c'è un altro avversario da superare, l'ultimo: le Marche.
Il primo tempo scorre lento e con paura. Le energie fisiche arrivati a questo punto della competizione sono sensibilmente più scarse e va fatto affidamento su quelle mentali, cercando di cancellare l'ansia dell'obiettivo finale disinnescandola con la voglia di raggiungerlo. Quaranta minuti dalle emozioni contrastanti, con la voglia di provarci che rimane nascosta dentro gli scarpini ed una rincorsa al successo frenata da un destro quasi perfetto di Gaddini che lascia l'amaro in bocca. Un colpo pesante da digerire, anche perché arrivato quando all'intervallo mancavano una manciata di minuti ed i ragazzi in maglia arancione avevano provato ad accamparsi nella metà campo avversaria. Ed allora si rimanda tutto alla ripresa con la qualità già intravista nelle sfide dei gironi: la persevranza. Il Lazio è una squadra di qualità, ma che si accende a sprazzi, con quei lampi di lucidità improvvisa che i ragazzi di Giannichedda cercano di tramutare in qualcosa di concreto ogi minuto che passa. E così la porta difesa da Ombra diventa la tappa da raggiungere per non abbndonare la corsa all'oro. Imprecisioni e centimetri che fanno complicare il cammino, col tecnco che ricorre a diverse sostituzioni ben prima della metà della frazione. La Toscana non si spaventa e dimostra solidità e tempra mentale. Lascia sfogare il Lazio e poi prova ad avvicinarsi all'ultimo atto. Azioni estemporanee a dire il vero, ma l'importante col passare dei minuti per giocatori in maglia nera è allontanare quel pallone per essere sempre più vicini al traguardo. Un ossimoro che appare funzionare, anche se sulla palla di Ciriachi al 27' la Toscana trema e parecchio. Così come la trafersa sull'incornata di Cifarelli poco dopo con Ciriachi che grazia ombra con un pallone pronto ad andargli dietro le spalle. Non può e non deve finire così e Cifarelli si veste di nuovo da uomo della provvidenza rincorrendo un pallone che nessuno avrebbe voluto faro correre. Sbatte contro la difesa toscana, sempre più arroccata, apre un varco improvviso e poi ha anche la scaltrezza di non bttere a rete, buttarla dentro e trovare in qualche modo Ciriachi. Ombra gli nega ancora la gioia, ma arriva Iacoponi sotto porta a metterla dentro. Tutto riaperto, squadre spaccate in due: adesso chi sbaglia paga doppio. E a sbagliare è Ombra.Il gol ha rivitalizato il Lazio che non vuole andare ai rigori come 24 ore fa. Ci prova con le ultime forze, con dei ritmi quasi anni 80'ed una giocata che è guidata dalla provvidena. Iacoponi si allarga a destra e con la vista annebiata prova un qualcosa difficile da definire. Tanto basta. Il portiere toscano è sorpreso da una traiettoria che ha vita propria e sa dove andare a finire: in fondo al sacco. E' la forza della perseveranza, della tecnica confrontata alla speculazione. E' l'esultanza di un Lazio che torna nella finale del Torneo delle Regioni dopo due stagioni. Due, come le finali vinte da Giuliano Giannichedda (in Basilicata ed in Sardegna) chiamiamolo segno del destino. Noi lo speriamo, voi inseguitelo e portate a casa il tricolore.