Focus
Non esiste la fortuna. La seconda impresa Tricolore di Massimo Pedriali
Non è mai fortuna, magari una piccola parte di sorte o il famoso destino magari c'entrano, ma nel complesso certe imprese sono solo figlie del lavoro, della competenza e dell'umiltà. Quella che ha sempre avuto Massimo Pedriali, assecondandola fino a trasformarla in conspavolezza, fuggendo ogni logica di presunzione o estrema sicurezza. Eh già, perchè chi ha vinto uno Scudetto può sempre incappare in questo errore, anche se in casa SPAL non è successo niente di tutto ciò. Sotto la guida del tecnico sopra citato, gli emiliani si sono laureati campioni d'Italia per il secondo anno consecutivo, superando avversarie fortissime, e confermando la loro grande certezza, anche per il domani: mister Pedriali. Se la società del presidente Tacopina ha dovuto fare i conti con una scottante ed inverosimile retrocessione in Serie C, l'U18 è rimasta una cassaforte intoccabile alla corte dei ferraresi, confermando lo stupendo lavoro delle ultime stagioni. Se un anno fa i biancocelesti fecero un colpo clamoroso eliminando in semifinale la corazzata Roma, che nei 2004 aveva solo conosciuto il sapore della vittoria, firmando due scudetti e un titolo regionale, a questo giro la cavalcata non è stata da meno. Ad un passo dall'atto conclusivo le armi si sono di nuovo incrociate con i giallorossi, molto validi e cresciuti nei 2005, tanto da arrivare con i favori del pronostico nonostante la differenza con il gruppo precedente. Ed invece le mosse di Pedriali hanno ingabbiato la squadra di Tanrivermis, calando poi le carte decisive nella ripresa. La finale però è stato il vero capolavoro. Dall'altra parte del campo la formidabile Inter dei 2005, una rosa a cui manca solo la consacrazione di un trofeo che stenta inesorabilmente ad arrivare. Se in U17 nella passata stagione fu il Bologna a strappare il sogno ai nerazzurri, quest'anno ci hanno pensato gli spallini, autori di una partita praticamente perfetta a San Benedetto, terminata 3-1 per Simonetta e compagni. Ancora una volta quindi i colori biancocelesti si ritrovano nell'albo d'oro di una categoria "giovanissima", appena nata, ma che già in due edizioni su tre vede la firma ferrarese. O meglio, la firma di un condottiero. Quel Massimo Pedriali, che dopo aver beneficiato di un'ottima formazione come quella dello scorso campionato, ha compiuto qualcosa di epico in questo, facendoci ancora capire come il talento vada capito e valorizzato. Ma d'altronde nel mondo del calcio esistono le categorie e non tutti sono in grado di far diventare realà tutto ciò. In un'epoca in cui si parla sempre del ricambio generazionale costante degli allenatori, un nuovo, forte candidato si è presentanto alla porta.