L'intervista
Urbetevere, Marinelli: "Il tempo del calcio tornerà"
Il tecnico della formazione Juniores di via della Pisana ricorda con noi le soddisfazioni di questa stagione, bruscamente interrotta
Se Tor Tre Teste e Tor di Quinto sembravano aver preso il largo, la terza posizione, ultimo pass disponibile per i playoff, era più che combattuta nel girone A di Under 19 Elite, con ben sei squadre in tre punti: uno spettacolo che purtroppo è stato bruscamente interrotto dall'emergenza Coronavirus. Ne abbiamo parlato con il tecnico di una di queste sei realtà che erano pronte a darsi battaglia nella parte conclusiva della stagione, l'Urbetevere, che veniva da due vittorie consecutive al momento dello stop. "Un fatto, quello del Coronavirus, che ha stravolto la quotidianità di tutti noi", commenta il tecnico gialloblù Simone Marinelli. "Personalmente, almeno, ho riscoperto il valore della famiglia, il poter star vicino a mia moglie, a mio figlio piccolo... c'è stato anche del buono, insomma, in questi due mesi". Sulla stagione dell'Urbetevere il tecnico ci dice che: "Ricordo come se fosse ieri il pareggio con l'Atletico Vescovio all'andata: una partita che cambiò tutto. Perdevamo 3-0 al 25' del secondo tempo, dunque riuscimmo a rimontarla 4-3. Il Vescovio poi fece il 4-4 nei minuti finali, ma da allora ebbe inizio una marcia sorprendente per noi di tredici risultati utili consecutivi. Questa è senza dubbio la gara più bella della nostra stagione. Per il resto posso solo dire che siamo molto fieri e soddisfatti di quello che abbiamo creato: questo è un gruppo nuovo, c'erano solamente sette ragazzi dallo scorso anno, gli altri erano tutti arrivati in questa stagione. Il lavoro da fare è stato tanto, non lo nego, ma con impegno e sacrificio siamo arrivati addirittura allo stop del campionato a un punto dalla zona playoff. L'obiettivo della nostra stagione era di fare un campionato tranquillo, quindi direi che abbiamo superato pienamente le aspettative". Un'Urbe compatta, gagliarda, vincente. Mister Marinelli chiede ai suoi ragazzi di vivere anche questi giorni difficili con questo spirito e queste qualità. "Prima delle partite siamo sempre stati soliti abbracciarci e gridare 'Noi siamo l'Urbe'. Chiedo ai ragazzi di essere l'Urbe anche in questo momento, anche se siamo distanti. L'augurio è quello di rivederci il prima possibile per divertirci insieme come un tempo. Ora, invece, è il tempo di dedicarsi alla famiglia, di concentrarsi nello studio: tornerà il momento per il calcio, lo sport più bello del mondo. Ora la partita da giocare è un'altra, la più difficile della stagione, e dobbiamo giocarla tutti insieme, ognuno facendo il suo e rispettando quelle che sono le indicazioni che ci vengono date, per vincerla".