CORONAVIRUS

Dal Cts no agli sport di contatto. Spadafora: "Non sono d'accordo"

Ribadito il no alla pratica sportiva amatoriale, con il Ministro dello Sport che invece mantiene la sua linea di apertura

Non si riesce proprio a sbrogliare la matassa degli sport di contatto. Dopo il primo dietrofront, che aveva rinviato al 25 giugno l'ok alla pratica delle attività sportive amatoriali sebbene il Ministro dello Sport si fosse detto volenteroso di dare il via libera il 15 giugno, ieri sembrava si fosse compiuto un passo in avanti con le dichiarazioni dello stesso Spadafora in favore dell'apertura a calcetto, basket&co., seppur con il benestare del Ministro della Salute Speranza come condizione necessaria. Ebbene nella serata di ieri sera - secondo repubblica.it - è arrivato un nuovo brusco stop, con il Comitato tecnico-scientifico (Cts) che ha ribadito il no agli sport di contatto amatoriali, quindi calcetto, basket, pallavolo, pallanuoto e beachvolley, o più in generale all'apertura di piscine, palestre e circoli sportivi. Nel parere del Cts si legge di una decisione presa "in considerazione dell'attuale situazione epidemiologica nazionale con il persistente rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni certe come negli sport da contatto", pertanto devono essere rispettate "le prescrizioni relative al distanziamento fisico e alla protezione individuale". Ragionamento diverso da quello applicato al calcio professionistico, per il quale si è derogato per la presenza "di un interlocutore formale (la società sportiva) che ha assunto piena responsabilità per quanto concerne l'esecuzione e il controllo di uno stringente protocollo di diagnosi e monitoraggio continui. In considerazione della mancanza di simili protocolli - si conclude nel documento del Cts - a favore di singoli individui che si dedicano a tali attività a livello amatoriale o di società sportive dilettantistiche, [il Comitato] non ritiene al momento di poter assumere decisioni al riguardo che siano difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico". Una presa di posizione nei cui confronti il ministro dello sport Vincenzo Spadafora si pone in disaccordo, confermando la sua apertura sul proprio profilo facebook: "Sono riprese praticamente tutte le attività, i gruppi di amici si vedono e passano ore insieme, mangiando allo stesso tavolo, ma soprattutto abbiamo visto in ogni parte d’Italia persone giocare ad ogni tipo di sport nei parchi o sulle spiagge. Riprendere le attività dei centri sportivi, con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni su sanificazione e mantenimento dei dati per i giorni necessari, aumenterebbe - io credo - la sicurezza per tutti. Non sono d’accordo con questo parere del cts, confermo il mio parere positivo e resto in attesa del parere del ministro Speranza".

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